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28 agosto 2013

LAZIO - Battuta di misura l'Udinese

Bella per un'ora, poi di colpo impaurita. La Lazio, nel debutto in campionato, rischia la beffa contro un'Udinese apparsa ben lontana dagli standard degli ultimi anni: Zielinski grazia i capitolini, padroni del campo almeno fino alla rete del solito, micidiale Muriel. Il finale dell'undici biancoceleste tiene lontani i pericoli e conferma, qualora ce ne fosse stato bisogno, la bontà dell'acquisto di Lucas Biglia. "El Principito" prende per mano la mediana laziale, nel giorno in cui viene preferito a Ledesma in cabina di regia, cercando di tranquillizzare i compagni che tanto bene avevano fatto nel primo tempo. Il 2-1 con cui si chiude il match è in parte stretto per la formazione romana e in parte capace di lasciare l'amaro in bocca ai bianconeri, che fra mille difficoltà erano comunque arrivati a un nulla dal pari.

I dubbi lasciati dal tracollo in Supercoppa vengono risolti da Petkovic con il ritorno in campo di Gonzalez, vero e proprio equilibratore della mediana: l'altro cambio riguarda la difesa, con Novaretti e Cana al posto di Biava e Dias. Guidolin deve fare i conti con l'impegno in Europa League e schiera il malconcio Di Natale con Maicosuel e Pereyra a supporto, lasciando in panchina Muriel. La prima frazione è senza storia, si vedono soltanto i padroni di casa. Cinque giri d'orologio, Candreva taglia palla al piede da sinistra e calcia con il destro, Danilo devia sul palo. La posizione dell'azzurro, che spazia su tutto il fronte d'attacco, manda in crisi la retroguardia friulana, sorpresa dal cross di Cavanda al 6′: Gonzalez si inserisce e stacca di testa, sfera di poco a lato. La Lazio passa al 13′. Hernanes scappa sulla sinistra, Danilo cerca di contenerlo fisicamente ma il "Profeta" regge l'urto e spara con il mancino da posizione defilata: pallone nel sette, Kelava impietrito. Altri tre minuti per il raddoppio. Azione tutta in verticale, Klose scatta alle spalle della difesa bianconera e va via in dribbling al portiere croato, la cui uscita è fallosa: rigore inevitabile, Candreva dagli 11 metri apre il piatto destro e fa 2-0.

I capitolini amministrano il possesso di palla, andando vicinissimi al tris in tre occasioni prima dell'intervallo. Hernanes cerca la seconda gioia di giornata col sinistro da fuori, Kelava mette in corner. Dalla bandierina, al 33′, è Radu a rendersi pericoloso, con un colpo di testa che termina fuori. Infine, ed è questa la palla gol più rilevante, l'azione più bella del match. Candreva in verticale per la sponda di Klose, il movimento del tedesco è una finta che permette a Gonzalez di agire da finto centravanti: sponda di prima intenzione del "Tata" per chiudere il triangolo, inusuale errore dell'attaccante ex Bayern, che a tu per tu con Kelava calcia alto. La ripresa vede Di Natale rimanere ai box per Muriel. Cambia anche Petkovic: Cana, perfetto sin lì, si ferma per un affaticamento muscolare. Gli subentra Dias, il brasiliano sarà uno dei motivi delle fatiche laziali. Pronti-via, la Lazio sfiora il 3-0 per altre tre volte: Lulic mette a lato un tap-in dopo una punizione di Hernanes, Naldo salva su una conclusione dell'esterno bosniaco, poi è Danilo a rischiare l'autogol con una goffa chiusura. Nulla sembra poter intaccare il dominio biancoceleste, quindi è la squadra di Petkovic a confezionare da sola il disastro. Romani tutti avanti a caccia del gol-sicurezza, l'Udinese colpisce in contropiede. Lazzari in profondità per Muriel, partito sul filo del fuorigioco fra Dias e Novaretti. Lo scavetto sull'uscita di Marchetti è delizioso, 2-1, contesa apertissima.

Al 18′ un pallone attraversa tutta l'area laziale, Lazzari ci si getta a corpo morto, Marchetti in sontuosa uscita bassa dice no. Petkovic cambia almeno un paio di moduli per dare sicurezza ai suoi, chi non ne fornisce affatto è Dias, tragicomico alla mezz'ora. Lancio innocuo, il brasiliano si addormenta in possesso di palla e quando si sveglia di soprassalto vede Maicosuel davanti a Marchetti: "O Mago" scarica centralmente per Zielinski, il polacco ha sul prediletto piede mancino la chance del pari ma alza in curva dagli 8 metri a porta semi-sguarnita. L'Udinese, però, non ha la forza per affondare il colpo del pari. Biglia sale in cattedra e non spreca un pallone, Hernanes può colpire per il 3-1 in un paio di circostanze ma le sue conclusioni sono preda di Kelava, l'unico vero brivido arriva nel quinto dei 6 minuti di recupero: altro contropiede friulano, Domizzi entra in area, Cavanda inventa una chiusura tanto rischiosa nelle intenzioni quanto pulita alla prova dei fatti. Il difensore bianconero si butta e rimedia un giallo per proteste, poco prima del triplice fischio di Gervasoni: la Lazio vince e cerca di capire quali fantasmi l'hanno afflitta da un momento all'altro, Guidolin deve ancora ritrovare la sua Udinese. Possibilmente entro giovedì, per non buttare un'altra avventura europea.

LAZIO-UDINESE 2-1 (2-0)

Lazio (4-4-2): Marchetti 6; Cavanda 6.5, Novaretti 6, Cana 6.5 (1′ st Dias 4.5), Radu 6; Gonzalez 7 (31′ st Onazi 6), Biglia 7, Hernanes 7, Lulic 6; Candreva 6.5, Klose 6 (38′ st Floccari sv). (Bizzarri, Strakosha, Biava, Ciani, Ederson, Ledesma, Pereirinha, Kozak, Rozzi). All.: Petkovic

Udinese (3-4-2-1): Kelava 5.5; Naldo 5.5, Danilo 4.5, Domizzi 5.5; Basta 6, Badu 6, Pinzi 5.5 (23′ st Zielinski 5), Pasquale 6; Pereyra 5.5 (14′ st Lazzari 6), Maicosuel 5.5; Di Natale 5 (1′ st Muriel 6.5). (Benussi, Scuffet, Coda, Gabriel Silva, Heurtaux, Widmer, Allan, Jadson, Lopez). All.: Guidolin

Arbitro: Gervasoni di Mantova
Reti: 13′ pt Hernanes, 16′ pt rig. Candreva, 15′ st Muriel
Ammoniti: Kelava, Naldo, Cavanda, Novaretti, Hernanes e Biglia per gioco falloso, Domizzi per proteste
Recupero: 0 e 6′

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