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29 agosto 2013

ULTRAS - Curve prima giornata

CURVA "A" - NAPOLI
CURVA SUD - HELLAS VERONA
CURVA MARATONA - TORINO
CURVA FIESOLE - FIORENTINA

CURVA NORD - LIVORNO

MILANISTI A VERONA
CURVA NORD - PARMA

CALCIOMERCATO - Eto'o al Chelsea

Ieri a Milano in bici, oggi a Parigi e poi a Londra. Manca solo l'ufficialità, ci sono piccoli dettagli da limare, ma entro giovedì Samuel Eto'o sarà un giocatore del Chelsea. L'agente del camerunese, Claudio Vigorelli, ha trovato l'accordo con i blues e a ore il suo assitito apporrà la firma sul contratto che lo legherà nuovamente a Mourinho. Finiscono i sogni di molti tifosi dell'Inter che spingevano per il ritorno di uno degli eroi del triplete.

Dato lo stallo dell'affare Rooney, lo Special One ha spinto per portare Eto'o in Premier League, forte anche del patto tra il presidente dei blues Abramovich e quello del club russo Kerimov. L'Inter è rimasta alla finestra sperando, in cuor suo, che non si trovasse l'accordo tra le due parti. Speranza vana. Eto'o a Milano ha lasciato la bici. Con l'aereo è volato a Parigi, tappa di avvicinamento a Londra: ormai del Chelsea. Contratto per un anno con opzione di rinnovo e tanti saluti all'Inter.

LaPresse

COPPE EUROPEE - Milan e Fiorentina qualificate, Udinese fuor

Il Milan batte 3-0 il Psv Eindhoven e festeggia l'ingresso alla fase a gironi della Champions League. Dopo l'1-1 dell'andata in Olanda, i rossoneri cominciano accorti, ma sbloccano al primo affondo con un tiro dai venti metri di Boateng (9'). El Shaarawy colpisce una traversa al 32' e dopo un enorme rischio in avvio di ripresa - Abbiati si supera su Wijanaldum - la squadra di Allegri chiude i conti con Balotelli (55') e ancora Boateng (78').

Che sofferenza questa Fiorentina che guadagna la fase a gironi dell'Europa League perdendo 1-0 al Franchi e grazie al 2-1 dell'andata di una settimana fa. Firenze rimane con il fiato sospeso per un regalo di Neto. Al 41' del primo tempo il portiere viola, applaudito più volte in precedenza rimette di piatto corto verso Rodriguez ma così serve involontariamente Ben Khalifa che non sbaglia. È 1-0 per il Grasshopper nel ritorno dei playoff di Europa League. Il risultato rimarrà così fino al triplice fischio finale dell'arbitro croato Bebek.

Non basta il cuore all'Udinese per riuscire nella 'mission impossible', ovvero ribaltare il 3-1 incassato sette giorni prima a Trieste dallo Slovan Liberec. La squadra bianconera gioca una partita caparbia, cercando per tutti i novanta minuti la rimonta, ma esce dallo stadio U Nisy (9900 spettatori la capienza, tra i quali anche circa trecento sostenitori friulani) con un 1-1 che serve a poco: per il terzo anno consecutivo dunque i play off sono fatali agli uomini di Francesco Guidolin (anche se nelle due precedenti si trattava di Champions), costretti a dire addio alla fase a gironi di Europa League, dove approda invece il club ceco, centrando un'impresa che mancava dalla stagione 2006-2007.

Europa League, Slovan Liberec-Udinese 1-1: niente impresa, non basta Lazzari ai bianconeri

GIUDICE SPORTIVO - Maxi multa al Verona

Ammenda di € 40.000,00 : alla Soc. HELLAS VERONA per avere suoi sostenitori, nel corso
della gara, lanciato sei fumogeni nel recinto di giuoco; per avere inoltre, verso il termine della
gara, indirizzato alcuni fasci di luce laser verso l'Arbitro e i calciatori della squadra avversaria;
per avere infine, alla conclusione della gara, mentre il pubblico defluiva dallo stadio, lanciato
oggetti di varia natura e alcuni seggiolini in plastica divelti verso i sostenitori della squadra
avversaria, senza conseguenze lesive; entità della sanzione attenuata ex art. 14 comma 5 in
relazione all'art. 13 comma 1 lettere a) e b) CGS, per avere la Società concretamente operato con
le forze dell'ordine a fini preventivi e di vigilanza.

Ammenda di € 5.000,00 : alla Soc. MILAN per avere suoi sostenitori, dopo la conclusione della
gara, lanciato un bengala verso i sostenitori della squadra avversaria; entità della sanzione
attenuata ex art. 14 comma 5 in relazione all'art. 13 comma 1 lettere a) e b) CGS, per avere la
Società concretamente operato con le forze dell'ordine a fini preventivi e di vigilanza.

Ammenda di € 4.000,00 : alla Soc. NAPOLI per avere suoi sostenitori, nel corso della gara,
lanciato due bengala nel recinto di giuoco; entità della sanzione attenuata ex art. 14 comma 5 in
relazione all'art. 13 comma 1 lettere a) e b) CGS, per avere la Società concretamente operato con
le forze dell'ordine a fini preventivi e di vigilanza.

Ammenda di € 3.000,00 : alla Soc. LIVORNO per avere suoi sostenitori, nel corso della gara,
nel proprio settore, acceso alcuni fumogeni; sanzione attenuata ex art. 13, comma 1 lettera b) e e)
CGS, per avere la Società concretamente operato con le forze dell'ordine a fini preventivi e di
vigilanza.


28 agosto 2013

FIFA 14 - Nuove licenze

Ecco i nuovi campionati che verranno introdotti in FIFA 14:

- Campionato Argentino
- Campionato Colombiano
- Campionato Cileno
- Campionato Lussemburghese
- Campionato di Honk Hong
- Quarta Divisione Inglese
- Shaktar Donetsk

FIFA 14 Screenshot.png
FIFA 14

FANTACALCIO - I consigli dopo gli ultimi trasferimenti

Sono giorni di nuove riflessioni per tutti i fantallenatori che stanno aspettando la fine del calciomercato per dare inizio al fatidico momento dell'asta di inizio stagione (qui i consigli fantacalcio sugli attaccanti). Gli ultimi spostamenti di mercato hanno per forza di cose condizionato le analisi degli appassionati del gioco che ora devono rivalutare le scelte ipotizzate. Andiamo a vedere come indirizzare le proprie scelte in ottica Magic Cup di Gazzetta.

Ljajic, che occasione - Una nuova opportunità viene dalla situazione legata ad Adem Ljajic: il suo prossimo passaggio alla Roma fuga ogni dubbio sul giocatore serbo, che come recitano le quotazioni di Gazzetta, sarà considerato centrocampista. Un'occasione imperdibile per un calciatore che ha potenzialità incredibili e una media gol destinata a salire.

Rebic è la scommessa - L'altra interessante novità viene proprio dalla Fiorentina che sostituisce Ljajic con Ante Rebic, attaccante croato di grandissimo talento, che ha già dato modo di far vedere le proprie qualità nel mondiale under 20 disputato questa estate. Non sarà titolare, ma è una scommessa da valutare.

Emeghara un'alternativa - Operazioni minore ma che possono in ogni caso interessare i fantallenatori sono il passaggio di Emeghara dal Siena al Livorno: la squadra di mister Nicola ha ora una freccia in più al proprio arco, viste le capacità realizzative mostrare dall'attaccante svizzero nel finale della scorsa stagione.

Gamberini e Estigarribia - Meritano attenzione anche gli acquisti di Gamberini da parte del Genoa e Estigarribia da parte del Chievo: il primo si è dimostrato difensore affidabile, il secondo, nelle scorse stagioni, non ha sfigurato con le maglie di Juventus e Sampdoria, realizzando anche diverse reti.


IL PAGELLONE - Prima giornata

10 - Napoli - 3 a 0 netto, senza storie, partita dominata in lungo e in largo che poteva finire con un risultato ancora più largo. Ora il Napoli è saldamente la candidata numero 1 ad essere l'anti-Juve.

9 - Verona - Torna in Serie A dopo più di 10 anni, al Bentegodi è festa grande, e questa impresa sarà ricordata per molti anni. Il ricordo della "Fatal Verona" torna ad essere vivo nelle menti dei tifosi rossoneri.

8 - Roma - Dopo 6 lunghissimi anni, vince la prima giornata di campionato, in casa di una neo-promossa (seppur di scarso valore tecnico), dove alla prima giornata non è mai facile. Complimenti alla squadra e a Rudi Garcia.

7 - Torino - Dopo un anno in cui le vittorie in casa sono scarseggiate, vincere già la prima partita in casa è sicuramente incoraggiante per il proseguio della stagione. 2-0 al Sassuolo meritato.

6 - Fiorentina - Batte il Catania di misura (2-1) anche se giocando un calcio meno brillante rispetto alla scorsa stagione. Ma va anche detto che visti i numerosi innesti, il gioco si deve ancora amalgamare e Montella è l'uomo giusto per farlo.

5 - Udinese - Sono già due le sconfitte stagionali per l'Udinese, e anche se quella con la Lazio brucia di meno, è comunque un piccolo campanello d'allarme per i friulani. Il mercato è ancora aperto.

4 - Genoa - Fa fatica a contenere la nuova Inter di Mazzarri e arranca anche nel reparto offensivo.

3 - Milan - Brutta partita per la squadra di Allegri, che ripresenta gli stessi difetti dell'anno passato: ritmo troppo basso e perforabilità sulle palle alte. Max ha tutto il campionato per cercare di risolverli.

2 - Bologna - Non entra in partita nemmeno per un secondo, il Napoli è di un altro pianeta.

1 - Parma-Chievo 0-0 - Sembrava una partita di fine campionato tra due squadre in zona salvezza tranquilla e invece era la prima di campionato. Questo è il calcio che non piace.



INTER - Buona la prima

Nagatomo e Palacio regalano un bel debutto a Walter Mazzarri sulla panchina dell'Inter. I nerazzurri battono 2-0 il Genoa nell'anticipo domenicale delle 18 e arriva il primo dispiacere per Fabio Liverani, all'esordio sulla panchina di una squadra di Serie A. Brutto primo tempo, poi nella ripresa i padroni di casa hanno dominato, meritando la vittoria finale. I liguri si sono difesi fino al gol del terzino nipponico, poi però hanno fatto poco per tornare in gara.
Inter-Genoa 2-0, Nagatomo e Palacio fanno sorridere Mazzarri
L'Inter scende in campo con il solito schema che Mazzarri utilizzava al Napoli: un 3-5-1-1 con Alvarez alle spalle dell'unica punta Palacio, in mezzo al campo Guarin, Kuzmanovic e Cambiasso, uno degli ultimi superstiti del triplete che nel pre-partita ha assistito al saluto di Stankovic al popolo nerazzurro. Liverani risponde con il 4-3-2-1, piazza Lodi in regia e sistema Bertolacci e Santana alle spalle dell'unica punta Gilardino.

L'inizio è promettente, buona corsa da parte delle due squadre e discreta intensita', mancano le palle-gol e sarà così per tutto il primo tempo. Due colpi di testa (uno di Ranocchia e l'altro di Kucka) e un insidioso tiro-cross di Jonathan, tutto qui nei primi 45 minuti di gioco. Nella ripresa, al 7′, Mazzarri inserisce Icardi per Kuzmanovic e il giovane attaccante argentino ci prova subito di testa. Il match sale di tono, dopo una buona chance che Kucka e Lodi non riescono a capitalizzare, sul capovolgimento di fronte Guarin va via a tutti, ma il suo tiro-cross è appena largo e Palacio è in ritardo di un istante. Al 30′ l'Inter trova il gol che sblocca la partita, sul cross dalla destra di Jonathan, la leggera deviazione di Antonelli spiazza la difesa genoana e sulla linea di porta, Nagatomo mette dentro di testa. L'Inter si sblocca, al 37′ Icardi sfiora il 2-0 ma centra la traversa, poi è Perin a dire no a Ranocchia. Al 92′ splendido assist di Guarin per Palacio che mette dentro per il definitivo 2-0.

INTER-GENOA 2-0 (0-0)

Inter (3-5-1-1): Handanovic 6, Campagnaro 6, Ranocchia 6.5, Juan Jesus 6, Jonathan 6.5, Guarin 6.5, Cambiasso 6 (27′ st Kovacic 6), Kuzmanovic 6 (7′ st Icardi 6), Nagatomo 6.5, Alvarez 6.5 (40′ st Taider sv), Palacio 6.5. (12 Castellazzi, 30 Carrizo, 18 Wallace, 35 Rolando, 6 Andreolli, 31 Pereira, 90 Olsen, 16 Mudingayi, 7 Belfodil). All.: Mazzarri

Genoa (4-3-2-1): Perin 6, Vrsaljko 6, Portanova 6, Manfredini 5.5, Antonelli 5.5, Cofie 5.5 (44′ st Sturaro sv), Lodi 6, Kucka 6.5, Bertolacci 5 (26′ st Konate 5.5), Santana 6 (40′ st Floro Flores sv), Gilardino 5. (32 Donnarumma, 38 Zima, 4 De Maio, 2 Sampirisi, 5 Gamberini, 94 Blaze, 27 Matuzalem, 23 Velocci, 93 Jara Martinez). All.: Liverani

Arbitro: Guida di Torre Annunziata
Reti: nel st 30′ Nagatomo, 47′ Palacio.
Ammoniti: Gilardino, Manfredini, Guarin per gioco scorretto; Perin, Jonathan per comportamento n.r.
Recupero: 0′ e 3′.
Angoli: 13-2 per l'Inter.
Spettatori: 42.797.

LAZIO - Battuta di misura l'Udinese

Bella per un'ora, poi di colpo impaurita. La Lazio, nel debutto in campionato, rischia la beffa contro un'Udinese apparsa ben lontana dagli standard degli ultimi anni: Zielinski grazia i capitolini, padroni del campo almeno fino alla rete del solito, micidiale Muriel. Il finale dell'undici biancoceleste tiene lontani i pericoli e conferma, qualora ce ne fosse stato bisogno, la bontà dell'acquisto di Lucas Biglia. "El Principito" prende per mano la mediana laziale, nel giorno in cui viene preferito a Ledesma in cabina di regia, cercando di tranquillizzare i compagni che tanto bene avevano fatto nel primo tempo. Il 2-1 con cui si chiude il match è in parte stretto per la formazione romana e in parte capace di lasciare l'amaro in bocca ai bianconeri, che fra mille difficoltà erano comunque arrivati a un nulla dal pari.

I dubbi lasciati dal tracollo in Supercoppa vengono risolti da Petkovic con il ritorno in campo di Gonzalez, vero e proprio equilibratore della mediana: l'altro cambio riguarda la difesa, con Novaretti e Cana al posto di Biava e Dias. Guidolin deve fare i conti con l'impegno in Europa League e schiera il malconcio Di Natale con Maicosuel e Pereyra a supporto, lasciando in panchina Muriel. La prima frazione è senza storia, si vedono soltanto i padroni di casa. Cinque giri d'orologio, Candreva taglia palla al piede da sinistra e calcia con il destro, Danilo devia sul palo. La posizione dell'azzurro, che spazia su tutto il fronte d'attacco, manda in crisi la retroguardia friulana, sorpresa dal cross di Cavanda al 6′: Gonzalez si inserisce e stacca di testa, sfera di poco a lato. La Lazio passa al 13′. Hernanes scappa sulla sinistra, Danilo cerca di contenerlo fisicamente ma il "Profeta" regge l'urto e spara con il mancino da posizione defilata: pallone nel sette, Kelava impietrito. Altri tre minuti per il raddoppio. Azione tutta in verticale, Klose scatta alle spalle della difesa bianconera e va via in dribbling al portiere croato, la cui uscita è fallosa: rigore inevitabile, Candreva dagli 11 metri apre il piatto destro e fa 2-0.

I capitolini amministrano il possesso di palla, andando vicinissimi al tris in tre occasioni prima dell'intervallo. Hernanes cerca la seconda gioia di giornata col sinistro da fuori, Kelava mette in corner. Dalla bandierina, al 33′, è Radu a rendersi pericoloso, con un colpo di testa che termina fuori. Infine, ed è questa la palla gol più rilevante, l'azione più bella del match. Candreva in verticale per la sponda di Klose, il movimento del tedesco è una finta che permette a Gonzalez di agire da finto centravanti: sponda di prima intenzione del "Tata" per chiudere il triangolo, inusuale errore dell'attaccante ex Bayern, che a tu per tu con Kelava calcia alto. La ripresa vede Di Natale rimanere ai box per Muriel. Cambia anche Petkovic: Cana, perfetto sin lì, si ferma per un affaticamento muscolare. Gli subentra Dias, il brasiliano sarà uno dei motivi delle fatiche laziali. Pronti-via, la Lazio sfiora il 3-0 per altre tre volte: Lulic mette a lato un tap-in dopo una punizione di Hernanes, Naldo salva su una conclusione dell'esterno bosniaco, poi è Danilo a rischiare l'autogol con una goffa chiusura. Nulla sembra poter intaccare il dominio biancoceleste, quindi è la squadra di Petkovic a confezionare da sola il disastro. Romani tutti avanti a caccia del gol-sicurezza, l'Udinese colpisce in contropiede. Lazzari in profondità per Muriel, partito sul filo del fuorigioco fra Dias e Novaretti. Lo scavetto sull'uscita di Marchetti è delizioso, 2-1, contesa apertissima.

Al 18′ un pallone attraversa tutta l'area laziale, Lazzari ci si getta a corpo morto, Marchetti in sontuosa uscita bassa dice no. Petkovic cambia almeno un paio di moduli per dare sicurezza ai suoi, chi non ne fornisce affatto è Dias, tragicomico alla mezz'ora. Lancio innocuo, il brasiliano si addormenta in possesso di palla e quando si sveglia di soprassalto vede Maicosuel davanti a Marchetti: "O Mago" scarica centralmente per Zielinski, il polacco ha sul prediletto piede mancino la chance del pari ma alza in curva dagli 8 metri a porta semi-sguarnita. L'Udinese, però, non ha la forza per affondare il colpo del pari. Biglia sale in cattedra e non spreca un pallone, Hernanes può colpire per il 3-1 in un paio di circostanze ma le sue conclusioni sono preda di Kelava, l'unico vero brivido arriva nel quinto dei 6 minuti di recupero: altro contropiede friulano, Domizzi entra in area, Cavanda inventa una chiusura tanto rischiosa nelle intenzioni quanto pulita alla prova dei fatti. Il difensore bianconero si butta e rimedia un giallo per proteste, poco prima del triplice fischio di Gervasoni: la Lazio vince e cerca di capire quali fantasmi l'hanno afflitta da un momento all'altro, Guidolin deve ancora ritrovare la sua Udinese. Possibilmente entro giovedì, per non buttare un'altra avventura europea.

LAZIO-UDINESE 2-1 (2-0)

Lazio (4-4-2): Marchetti 6; Cavanda 6.5, Novaretti 6, Cana 6.5 (1′ st Dias 4.5), Radu 6; Gonzalez 7 (31′ st Onazi 6), Biglia 7, Hernanes 7, Lulic 6; Candreva 6.5, Klose 6 (38′ st Floccari sv). (Bizzarri, Strakosha, Biava, Ciani, Ederson, Ledesma, Pereirinha, Kozak, Rozzi). All.: Petkovic

Udinese (3-4-2-1): Kelava 5.5; Naldo 5.5, Danilo 4.5, Domizzi 5.5; Basta 6, Badu 6, Pinzi 5.5 (23′ st Zielinski 5), Pasquale 6; Pereyra 5.5 (14′ st Lazzari 6), Maicosuel 5.5; Di Natale 5 (1′ st Muriel 6.5). (Benussi, Scuffet, Coda, Gabriel Silva, Heurtaux, Widmer, Allan, Jadson, Lopez). All.: Guidolin

Arbitro: Gervasoni di Mantova
Reti: 13′ pt Hernanes, 16′ pt rig. Candreva, 15′ st Muriel
Ammoniti: Kelava, Naldo, Cavanda, Novaretti, Hernanes e Biglia per gioco falloso, Domizzi per proteste
Recupero: 0 e 6′

ROMA - Torna a vincere la prima giornata dopo 6 anni

In attesa di sviluppi sul mercato, la Roma riparte dai romani. Con due gol di De Rossi e Florenzi, la formazione giallorossa si toglie la soddisfazione di partire col piede giusto in campionato dopo 6 anni di delusioni e di passare a Livorno spezzando una serie di 4 pareggi consecutivi.

Una vittoria di spessore che conferma la bontà del lavoro fin qui svolto da Garcia. E' una Roma che mostra personalità e buon fraseggio, con l'innesto di due attaccanti di livello potrà sicuramente dire la sua in chiave europea. Il gol di De Rossi, che non segnava, in pratica, da un campionato intero (Cesena-Roma, ultima con Luis Enrique in panchina...), potrebbe rappresentare l'emblema di un cambio di pagina che i tifosi attendono con impazienza dopo un'annata da dimenticare.

Il Livorno ha provato fino in fondo a resistere a una squadra dal tasso tecnico evidentemente superiore. Ha chiuso per un'ora con attenzione tutti i varchi, sorretto dal buon lavoro dei difensori e dai costanti ripiegamenti degli esterni ma dopo la botta da fuori di De Rossi, ha alzato definitivamente bandiera bianca.

Con Lamela ormai in partenza per Londra e Gervinho non al meglio, Garcia alla fine ha deciso per optare per l'unico tridente possibile ovvero Florenzi e Borriello a sostegno di Totti. La Roma ha preso possesso del centrocampo fin dalle prime battute ma dopo aver impegnato due volte Bardi con Florenzi e Maicon, ha iniziato a soffrire contro l'accorto schieramento varato da Nicola, un 3-5-1-1 con Belingheri preferito a Dionisi.

Tanto da costringere Garcia, sul finire della frazione, a passare 2′ al telefono col suo vice in tribuna (sarà multato per non aver rispettato il regolamento, ndr) per meditare qualche soluzione alternativa.

Visto l'andamento, il Livorno ha provato a venir fuori nella ripresa. Nicola ha dato un segnale di coraggio inserendo un'altra punta di ruolo (Dionisi) al fianco di Paulinho ma la Roma non si è impressionata e dopo un paio di avvisaglie di Florenzi, che ha colpito anche un palo è passata (65'): Totti, tra i migliori, ha smarcato al limite De Rossi che con un gran destro da 25 mt ha superato Bardi.

Al Livorno è crollato il mondo addosso e la Roma ne ha immediatamente approfittato per chiudere i conti, 2' dopo, con un bel sinistro in diagonale di Florenzi lanciato da Castan. Garcia, dunque, può fregarsi le mani per la sua prima gara ufficiale sulla panchina giallorossa. Ora toccherà alla società, in settimana, continuare a farlo sorridere.

LIVORNO-ROMA 0-2 (0-0)

Livorno (3-5-2): Bardi 6.5, Ceccherini 6.5, Emerson 6,5, Valentini 6,5, Schiattarella 6.5, Luci 6,5, Greco 5.5, Duncan 5.5 (36′ st Piccini sv), Gemiti 5 (32′ pt Mbaye 6), Belinghieri 5,5 (13′ st Dionisi 5,5), Paulinho 5,5. (90 Mazzoni, 37 Aldegani, 5 Decarli, 15 Mbaye, 24 Benassi, 4 Bernardini, 16 Bartolini, 32 Biasci, 11 Lambrughi). All.: Nicola.

Roma (4-3-3): De Sanctis 6, Maicon 7, Benatia 6,5, Castan 6,5, Balzaretti 6, Bradley 6,5, De Rossi 7, Pjanic 6,5 (37′ st Taddei sv), Totti 7, Borriello 5,5 (13′ st, Gervinho 6) Florenzi 7 (26′ st Marquinho). (1 Lobont, 28 Skorupski, 29 Burdisso, 35 Torosidis, 46 Romagnoli, 3 Dodo', 7 Marquinho, 18 Caprari, 20 Tallo, 8 Lamela). All.: Garcia.

Arbitro: Massa di Imperia 6.
Reti: al 20′ st De Rossi, nel 22′ Florenzi.
Ammoniti: Castan, Schiattarella, Benatia per gioco falloso.
Angoli: 7 a 2 per la Roma.
Recupero: 1′ e 2′.
Spettatori: 13.000 per un incasso di 185.599 euro.

FIORENTINA - Giuseppe Rossi torna al gol

Fiorentina-Catania 2-1: Rossi torna al gol, pareggia Barrientos, decide PizarroTornare al gol dopo quasi due anni, per un attaccante, è l'equivalente di un ritorno alla vita. Giuseppe Rossi non vedeva una propria conclusione rotolare in rete dal primo ottobre del 2011, Villarreal-Real Saragozza. Il crociato che salta a fine mese, un calvario durato un'eternità, con tanto di ricaduta dopo la prima operazione. La Fiorentina ha creduto in "Pepito", l'ha riportato in Italia dopo la folgorante esperienza semestrale al Parma (ultimo gol italiano nel maggio del 2007 contro il Messina) e ora si gode i frutti della scommessa: c'è il piede dell'attaccante nato nel New Jersey nel successo viola all'esordio in campionato, contro un Catania ben messo in campo da Maran ma che deve fare i conti con una certa sterilità in attacco. La stessa dimostrata, a sorpresa, da Mario Gomez: a fissare il 2-1 ci pensa quindi David Pizarro, in una gara in cui il cileno ha faticato non poco contro la pressione sistematica portata dalla mediana etnea.

L'uomo più atteso, Adem Ljajic, non è nemmeno in panchina. Inserito regolarmente nella lista dei convocati alla vigilia, nonostante le dichiarazioni di Montella - "Sono stufo del suo atteggiamento" -, viene estromesso improvvisamente a un paio d'ore dal match. La rottura con il serbo, ancora restio a firmare il rinnovo del contratto in scadenza nel 2014, appare ormai definitiva, anche se nell'immediato prepartita è stato Daniele Pradè, ds viola, a spiegare le ragioni dell'assenza dell'attaccante. "Si tratta di una decisione tecnica e non punitiva. Il giocatore è giovane e non è ancora in grado di reggere certe pressioni, ne abbiamo parlato e siamo arrivati a questa scelta in modo consensuale".

Montella vede i suoi un po' troppo spensierati in avvio. Pizarro, rientrato nell'11 titolare dopo i problemi fisici, perde un paio di palloni alquanto delicati a ridosso della propria area: al 13′ lo regala letteralmente a Tachtsidis, il greco calcia alto dai 20 metri. Sul ribaltamento di fronte, la Fiorentina riesce per la prima volta ad aggirare il dispositivo tattico di Maran e passa in vantaggio. Monzon cerca la giocata di fino al limite dell'area, Aquilani capisce tutto e intercetta: tocco per Cuadrado sulla corsa, il colombiano mette in mezzo dal fondo e trova a centro area "Pepito" Rossi, che di destro mette la sfera nell'angolino basso. Gli etnei reagiscono, vanno vicini al pari con un colpo di testa di Spolli e impattano al 22′. Castro libera Leto sulla corsia mancina, l'ex Panathinaikos si propone con personalità ma il suo cross non appare pericoloso: Pizarro prova un improbabile colpo di tacco in chiusura, il liscio che ne consegue è un omaggio che Barrientos trasforma nel diagonale dell'1-1.

Nel momento migliore del Catania, la Fiorentina riesce a girare la sfida. Ennesima scorribanda di Cuadrado al minuto 28, Monzon non sa più come fermarlo, Andujar prova l'uscita bassa ma l'ex Udinese riesce a mettere in area in extremis: una deviazione regala palla a Pizarro, il cileno dimentica di colpo il pessimo avvio di gara, fa sedere con le sue finte il duo Bergessio-Tachtsidis e di destro scaraventa il cuoio nel sette. I rossoazzurri riescono a mettere insieme una nuova reazione, creando due palle gol a cavallo del 38′: le spreca entrambe Bergessio, che prima mette a lato di testa da posizione favorevole e poi manda in fumo una straordinaria discesa di Bellusci, che con un assist di esterno destro lo aveva lanciato solo davanti a Neto. Il tocco dell'argentino è centrale, il portiere brasiliano respinge di petto. Addirittura clamoroso l'errore di Gomez al 41′: Rossi gli consegna un assist da spedire in rete a porta vuota, il tedesco colpisce incredibilmente il palo.

Maran tiene negli spogliatoi Monzon, che nei primi 45 minuti non ha potuto fare altro che prendere il numero di targa di Cuadrado: dentro Rolin, Alvarez passa a sinistra e fa subito capire al colombiano che è tempo di placarsi, con un violento body-check che gli costa il giallo. Le forze vengono meno col passare dei minuti e quello che era stato un match accesissimo nella prima frazione diventa soporifero nella ripresa. Andujar all'8′ rischia la papera su cross di Pasqual, Gomez conferma che non è giornata al 27′, quando mette a lato un altro traversone del capitano viola, sostituito fra gli applausi così come Giuseppe Rossi. Gli ingressi di Maxi Lopez e Biagianti non cambiano l'andamento della sfida, i ragazzi di Montella non rischiano nulla e si mettono in tasca i primi tre punti della stagione. Con un Rossi in più nel motore e, probabilmente, con un Ljajic in meno.

FIORENTINA-CATANIA 2-1 (2-1)

Fiorentina (3-5-2): Neto 6; Savic 6.5, Rodriguez 6, Compper 6; Cuadrado 7.5, Aquilani 6.5 (39′ st Fernandez sv), Pizarro 6, Valero 6.5, Pasqual 6.5 (31′ st Alonso sv); Gomez 5, Rossi 6.5 (21′ st Ilicic 6). (Lupatelli, Munua, Tomovic, Roncaglia, Bakic, Joaquin, Vecino, Wolski, Iakovenko). All.: Montella

Catania (4-5-1): Andujar 5.5; Alvarez 6, Bellusci 5.5, Spolli 5.5, Monzon 4 (1′ st Rolin 6); Leto 6 (36′ st Lopez sv), Izco 6, Tachtsidis 5.5 (35′ st Biagianti sv), Barrientos 6.5, Castro 6; Bergessio 5. (Frison, Ficara, Cabalceta, Legrottaglie, Barisic, Boateng, Doukara). All.: Maran

Arbitro: Doveri di Roma
Reti: 14′ pt Rossi, 22′ pt Barrientos, 28′ pt Pizarro
Ammoniti: Gomez, Alvarez, Spolli, Pizarro e Barrientos per gioco falloso, Andujar per proteste
Recupero: 3′ e 3′
Spettatori: 33.000

NAPOLI - 3-0 senza storia

E' qui la festa? Esordio da incorniciare per il nuovo Napoli targato Benitez. Al San Paolo gli azzurri battono il Bologna 3-0 con un gol dell'esordiente Callejon e una doppietta di un superlativo Hamsik. Sconfitta, quindi, la bestia nera dello scorso anno capace di espugnare il San Paolo due volte a dicembre nel giro di tre giorni tra campionato e coppa Italia.

Napoli-Bologna 3-0: Callejon e doppio Hamsik, azzurri travolgenti

Cavani chi? Dalle parti di Fuorigrotta qualcuno si è già dimenticato dei 104 gol del Matador. Se questo è il Napoli che ci attende nel corso della stagione, allora ne sentiremo e ne vedremo delle belle, perché l'esordio in campionato è di quelli che danno coraggio ed entusiasmo in vista di un'annata ricca di ambizioni. Rapido, padrone del campo e mai in affanno. E' questo il Napoli visto al San Paolo nonostante il fisiologico calo fisico della ripresa che ha permesso al Bologna di evitare figuracce. Bene gli esordienti Callejon (si è visto poco nella ripresa), Higuain (tanti movimenti, è mancato solo il gol), Martens (20′ di reattività, ha cercato il gol più volte) e Albiol. Leggermente in affanno Reina nelle rarissime volte in cui è stato chiamato in causa.

Se il Napoli è stato travolgente nel primo tempo e combattivo nella ripresa, non si può dire altrettanto di un Bologna incerottato in difesa e senza più Taider e Gilardino in mezzo al campo. Viste le assenze di Morleo per un'infiammazione tendinea, di Sorensen che rischia uno stop di 3-4 mesi e di Cherubin ancora alle prese col recupero dall'infortunio (ne avrà per un mese), Pioli ha dovuto reinventare completamente la difesa. Certo Garics, unico titolare dei quattro, non ha certo dato una mano: l'ungherese ha sulla coscienza due dei tre gol azzurri. Il tecnico alla vigilia aveva già lanciato l'allarme sull'assenza di determinati giocatori, ora la società dovrà correre subito ai ripari se non si vuole evitare una stagione da bollino rosso.

Partenza subito col botto per il nuovo Napoli targato Benitez. Al 7′, infatti, il neo-acquisto Callejon si presenta ai suoi nuovi tifosi con un gran destro al volo che colpisce il palo interno alla sinistra di Curci. La giovane stella spagnola è una scheggia impazzita nella trequarti rossoblu e alla mezz'ora si fa trovare preparata su una respinta corta di Curci su un gran tiro di Hamsik (dimenticato da Garics) dal limite di sinistra. Tap-in vincente dell'ex Real e padroni di casa che non mollano di un centimetro dopo il meritato vantaggio. Così, in pieno recupero, Hamsik (lasciato colpevolmente libero dal disastroso Garics) trova l'inserimento giusto in area per saltare in uscita Curci e affondare il colpo per il 2-0 partenopeo. Nella ripresa i partenopei sfiorano più volte il terzo gol con Callejon e Higuain, poi al 18′ calano il tris con un gran destro di Hamsik dal limite sul quale Curci non può nulla. Sopra di tre gol la squadra di Benitez abbassa i ritmi favorendo qualche giocata ospite. Reina si mette in mostra deviando una conclusione dalla distanza di Kone. In pieno recupero Mertens, subentrato ad Hamsik, sfiora il poker.

NAPOLI-BOLOGNA 3-0 (2-0)

Napoli (4-2-3-1): Reina 6; Maggio 6.5, Albiol 6, Britos 6, Zuniga 6.5; Inler 6.5, Behrami 7; Callejon 7, Hamsik 8 (27′ Mertens 6), Pandev 6.5 (22′ Insigne 6); Higuain 6.5 (39′ st Radosevic sv). In panchina: Rafael, Colombo, Cannavaro, Mesto, Fernandez. Allenatore: Benitez.

Bologna (4-2-3-1): Curci 5; Garics 5, Antonsson 5, Natali 5.5, Cech 5.5 (27′ st Crespo 6); Krhin 5 (34′ st Perez sv), Della Rocca 5; Kone 5.5, Diamanti 5.5, Christodoulopoulos 5 (1′ st Moscardelli 6); Bianchi 5. In panchina: Agliardi, Stojanovic, Abero, Radakovic, Ferrari, Laxalt, Pazienza, Gimenez, Acquafresca. Allenatore: Pioli

Arbitro: De Marco di Chiavari
Reti: 32′ pt Callejon, 47′ pt Hamsik; 18′ st Hamsik.
Note: Serata umida. Terreno in discrete condizioni.
Spettatori: 55.000 circa.
Ammoniti: Krhin, Maggio, Kone, Garics.
Recupero: 3′; 2′.

Higuaìn e Callejòn

MILAN - La fatal Verona colpisce ancora

Due colpi di testa, per ricordare al calcio italiano che Luca Toni non ha dimenticato come si fa gol e per urlare sotto la curva che l'Hellas è tornato in paradiso, dopo un purgatorio che non solo sembrava interminabile ma che aveva anche assunto le sinistre sembianze dell'inferno. Due colpi di testa dei suoi, di posizionamento e di furbizia più che di irruenza, da centravanti consumato qual è, e che portano il marchio di fabbrica del calcio di Andrea Mandorlini, l'artefice principale della risalita dagli inferi, proprio lui che in Serie A aveva un ruolino di marcia terrificante (una vittoria in 26 panchine). Due colpi di testa decisivi per piegare il Diavolo, che si nasconderà anche nei dettagli ma in quegli stessi dettagli rischia di perdersi, ancora a caccia di un assetto difensivo credibile e affidabile sui calci piazzati degli avversari. Il Milan cade alla prima giornata su un campo che la sua storia ha sempre descritto come ostico, lanciando pessimi segnali in vista del match di ritorno con il PSV.

Mandorlini non rinnega l'idea di gioco che gli ha permesso di riportare l'Hellas dalla C1 alla massima categoria: squadra corta, una punta centrale, due esterni alti a sobbarcarsi un lavoro enorme nelle due fasi. Toni la spunta su Cacia nel ruolo di unica punta, Allegri risponde con quattro cambi rispetto ad Eindhoven: fuori Emanuelson per scelta tecnica, Muntari per squalifica e il duo Boateng-de Jong (solo in panchina) per ragioni fisiche, dentro Constant, Nocerino, Niang e l'uomo che firma il primo gol della Serie A 2013-14. Minuto 14, Andrea Poli raccoglie alla perfezione il filtrante di Balotelli (applausi ironici costanti del pubblico dopo le recenti polemiche), passa fra Cacciatore e Moras e una volta a tu per tu con Rafael lo batte con un preciso tocco di interno destro. Il Verona, sotto di una rete, abbandona le paure e alza il ritmo del pressing, creando enormi difficoltà a Montolivo, costretto al fallo tattico al 27' per negare la superiorità numerica agli scaligeri in ripartenza: Romulo conclude il contropiede, tiro messo in corner. Proprio da un angolo, tre giri d'orologio più tardi, si materializza il pareggio.

Un cross non irresistibile di Cacciatore dalla trequarti viene deviato da Mexes, il francese completa la frittata sugli sviluppi del piazzato dalla bandierina, calciato ad uscire da Romulo: il centrale perde la marcatura di Luca Toni, a cui non pare vero di poter staccare sul palo lontano in una solitudine per nulla turbata dalla timida presenza di Constant. Incornata nell'angolino basso, Abbiati non può nulla. L'Hellas capisce il momento e continua a forzare il ritmo della contesa, Toni cerca gloria anche da fuori area e col piede meno amato: il suo mancino non è di quelli da incorniciare ma la risposta dell'estremo milanista è sullo stesso livello, Abate si rifugia in angolo. Il Milan prova a prendere coraggio in avvio di ripresa ma ecco riemergere i problemi cronici su palla inattiva. Punizione al minuto 6, Jankovic è uccel di bosco nel cuore dell'area, colpo di testa centrale che Abbiati, il migliore dei suoi, alza sopra la traversa. Il serbo, entrato in ritmo col passare dei minuti, all'ottavo si traveste da uomo assist, scambiando con Romulo in transizione per poi alzare la testa e pennellare di esterno destro sul palo lungo. Difesa posizionata male, Zapata prova la chiusura acrobatica senza successo, l'immortale Toni è lì e non perdona. Altra schiacciata aerea alla destra di Abbiati, il tentativo del portiere è tardivo e il numero 9 gialloblù può volare sotto la curva a festeggiare la rete della vittoria.

Ci si aspetta una risposta del Milan, Allegri la cerca con i cambi: richiamati (e bocciati) Niang, El Shaarawy e Constant, dentro Emanuelson, Petagna e Robinho. L'Hellas finché ha gamba cerca anche il tris in ripartenza. Al 17′ Martinho ignora Toni al termine di una sgroppata sull'out sinistro, tiro-cross respinto da Abbiati. Due minuti prima, sugli sviluppi di un corner, erano stati i rossoneri a rendersi pericolosi: cross di Nocerino, Mexes parte in fuorigioco non segnalato ma grazia gli avversari con un'improbabile rovesciata. Il finale milanista è più di pancia che di testa, Rafael deve mettere i guantoni su un paio di conclusioni da fuori di Montolivo e Balotelli, con quest'ultimo che al 45′ chiede un penalty per contatto con Moras. Più evidente il calcione subito da Toni al 28′, Calvarese lascia correre in entrambi i casi. Mandorlini regala la standing ovation al suo centravanti, Cacia potrebbe trovare gloria dalla panchina ma il suo diagonale viene respinto da Abbiati. Bastano i due colpi di testa per vincere, quelli di Luca Toni, che magari non migliora con gli anni come il vino ma di sicuro non sta diventando aceto. Quelli che fanno sorridere Andrea Mandorlini, quelli che regalano al popolo veronese la certificazione che la discesa agli inferi è un ricordo ormai pallido.

HELLAS VERONA-MILAN 2-1 (1-1)

Verona (4-5-1): Rafael 6.5; Cacciatore 6, Moras 6, Maietta 7, Albertazzi 6.5; Jankovic 6.5, Romulo 6.5, Donati 6 (39' st Hallfredsson sv), Jorginho 6.5, Martinho 6.5 (33' st Gomez sv); Toni 7.5 (40' st Cacia sv). (Mihaylov, Nicolas, Bianchetti, Cirigliano, Grossi, Laner, Sala, Longo, Sgrigna). All.: Mandorlini

Milan (4-3-3): Abbiati 7; Abate 5.5, Zapata 5.5, Mexes 5.5, Constant 5.5 (32' st Robinho 6); Poli 6, Montolivo 5, Nocerino 5; Niang 5 (19' st Emanuelson 5.5), Balotelli 5.5, El Shaarawy 5.5 (19' st Petagna 5.5). (Amelia, Coppola, De Sciglio, Silvestre, Zaccardo, de Jong, Cristante). All.: Allegri

Arbitro: Calvarese di Teramo
Reti: 14′ pt Poli, 30′ pt e 8′ st Toni
Ammoniti: Jorginho, Jankovic, Montolivo e Zapata per gioco falloso, Balotelli per proteste
Recupero: 0 e 4′
Spettatori: 27.000

JUVENTUS - Tevez subito in gol!

Comincia nel migliore dei modi la caccia della Juventus al terzo titolo consecutivo: i bianconeri espugnano la Genova blucerchiata, nella quale non riuscivano ad imporsi dal 2006. Allora, a stendere la Sampdoria fu Pavel Nedved. Oggi tocca a Carlitos Tevez firmare il gol decisivo, il primo dell'Apache in Serie A. La vittoria dei bianconeri pesa ancora di più perché arriva al termine di una partita comunque sofferta, nella quale la squadra di Delio Rossi mostra grande organizzazione di gioco e spirito di sacrificio, pur senza dare gran lavoro a Gigi Buffon.
Sampdoria-Juventus 0-1: Tevez regala i primi 3 punti a Conte
3-5-2 speculari per i due tecnici, che non regalano grosse sorprese: Conte conferma l'undici opposto alla Lazio in Supercoppa (salvo Vidal al posto dell'infortunato Marchisio), Rossi punta sulla coppia offensiva Eder-Gabbiadini. Quest'ultimo, in particolare, costringe spesso al fallo Chiellini, bravo a non lasciare mai entrare in area l'attaccante avversario. Il pallino del gioco resta, per gran parte del match, in mano ai bianconeri, che faticano a trovare spazi. Quando la Juve conclude a rete, trova un Da Costa molto concentrato, voglioso di dimostrare alla propria dirigenza di poter essere titolare per tutta la stagione. Nel primo tempo, il portiere sudamericano si fa notare in più circostanze, soprattutto sulle conclusioni di Pirlo e Tevez e sul colpo di testa sottomisura di Asamoah.

Non cambia il copione nella ripresa, con la Juve che si porta in massa nella metà campo avversaria e la Samp che prova a rintuzzare gli attacchi e partire in contropiede. Il jolly, al 13', lo pesca Vidal: il cileno premia l'inserimento di Pogba sul fronte sinistro dell'attacco bianconero, il francese appoggia in mezzo per Tevez che, in corsa, scarica il pallone alle spalle di Da Costa. I blucerchiati rispondono poco dopo con Costa, che devia a rete la punizione di Eder dalla destra, ma è in fuorigioco e il gol viene annullato. Gli uomini di Rossi hanno un altro paio di fiammate (Obiang, con un gran tiro da fuori, va vicino al pari) ma la Juve resta concentrata fino alla fine; la Samp, d'altro canto, va man mano spegnendosi, fino all'espulsione del subentrato Castellini che chiude definitivamente i giochi.

SAMPDORIA-JUVENTUS 0-1 (0-0)

Sampdoria (3-5-2): Da Costa 6.5, Gastaldello 6 (27′ st Mustafi sv), Palombo 6, Costa 5.5, De Silvestri 6.5, Eramo 5.5 (27′ st Soriano sv), Krstcic 5.5, Obiang 6.5, Berardi 5 (37′ st Castellini 4), Eder 6, Gabbiadini 6 (92 Tozzo, 44 Fornasier, 4 Salamon, 79 Gavazzi, 33 Gentsoglu, 6 Rodriguez, 15 Wszolek, 9 Pozzi, 12 Sansone). All.: D. Rossi

Juventus (3-5-2): Buffon 6, Barzagli 6, Bonucci 6.5, Chiellini 5.5, Lichtsteiner 6.5, Vidal 6, Pirlo 6.5, Pogba 6.5, Asamoah 6.5, Tevez 7 (44′ st Llorente sv), Vucinic 5.5 (44′ st Giovinco sv). (30 Storari, 4 Caceres, 5 Ogbonna, 11 De Ceglie, 13 Peluso, 17 Marrone, 20 Padoin, 33 Isla, 27 Quagliarella, 32 Matri). All.: Conte

Arbitro: Banti di Livorno
Rete: nel st 13′ Tevez
Recupero: 1′ e 3′
Espulso: Castellini al 44′ st per fallo su Lichtsteiner
Ammoniti: Eramo, Gastaldello, Vidal, Vucinic e Lichtsteiner per gioco falloso
Spettatori: 30.000 per un incasso di 282.565 mila euro

20 agosto 2013

FIORENTINA - Seconda grande festa al Franchi

Non poteva che essere Carletto DJ, la voce della festa che questa sera (dalle 20,30) infiammerà il ‘Franchi’ per la presentazione-show della Fiorentina. Una promozione sul campo per il paroliere del ‘Ventilatore’ la canzone tormentone dell’estate 2013, anche se lui, fiorentino doc, il cuore viola lo ha sempre avuto, nonostante le sue necessarie frequentazioni milanesi, dj-personaggio di Rtl 102,5.

«Essere tifosi viola a Milano è davvero dura — ride —, perchè sono sempre sotto assedio delle strisce, di qualunque colore. Ma la passione è infinita». ‘Il ventilatore’, certo, ma per i tifosi viola il tormentone per eccellenza è ‘Fiorentina style’ (sulle note del celeberrimo ‘Gangman style’), il video voluto dai massimi dirigenti viola e ideato da Carletto per gli auguri di Natale che ha visto protagonisti tutta la società, dai giocatori fino ai magazzinieri, nessuno escluso. Migliaia le visualizzazioni su youtube, tanto che il dj di radio Rtl 102,5 è diventato l’uomo immagine delle grandi occasioni, targate Fiorentina.

E quello di stasera sarà uno di quegli appuntamenti da non perdere. Non chiedetegli di sbottonarsi perchè le consegne ricevute sono state chiare: nessuna anticipazione. Giusto così, altrimenti che sorpresa sarebbe. Qualcosa, però, gli scappa, perchè la gioia di poter vivere in prima persona un evento destinato a rimanere impresso a lungo nella mente dei tifosi viola (e non solo) è tanta. Troppa. «Fatemi dire una cosa. Devo ringraziare davvero la Fiorentina per avermi dato questa opportunità, perchè sarà un’emozione unica».

Fino a qui tutto normale. «L’emozione sarà il filo conduttore di una serata da vivere tutta d’un fiato, a ritmo rock. Una cosa la posso svelare. La Fiorentina ha lavorato con grande impegno a questo show che avrà un impatto emotivo davvero grande. Chi può venga allo stadio perchè non se ne pentirà».

Carletto risponde dalla Sardegna, dove è impegnato con la sua radio, ma come detto la cuore non si può comandare, anche se per essere qui farà i salti mortali.

«Sì, per me sarà un vero e proprio tour de force. Se chiamavi prima trovavi occupato. La radio mi sta organizzando la ‘trasferta’, perchè mercoledì mattina (domani, ndr) ho la diretta alle 9 e non posso proprio mancare. Comunque se non fossi stato chiamato dalla Fiorentina avrei cercato in tutte le maniere di essere a Firenze. Ho l’impressione che questa sarà una serata che sentiremo ricordare per lungo tempo. Se la presentazione delle maglie della scorsa stagione è stata di grande effetto, questa ancora di più».

Si emoziona Carletto perchè «ho visto il ‘Franchi’ ristrutturato e tutte quelle poltrone viola sono davvero uno spettacolo. Emozione vera. E poi sono curioso di vedere cosa ha in mente la Joma».

Lo sponsor tecnico della Fiorentina, infatti, promette per la presentazione delle maglie un’altra magia. «Ma non chiedermi più niente dello spettacolo, altrimenti ‘rischiio’ di vuotare il sacco». Come nasce la sua fede viola, però, non è un segreto. «Vivo sempre lontano tra Milano e Roma, ma io sono fiorentinissimo e tifosissimo viola. Quando posso vado allo stadio. E’ dura la vita del tifoso esule. Però vuoi mettere la passione...».


18 agosto 2013

SUPERCOPPA - Lazio-Juventus 0-4

E' della Juventus il primo trofeo stagionale. I bianconeri di Antonio Conte hanno conquistato per la sesta volta nella storia la Supercoppa italiana, battendo 4-0 la Lazio all'Olimpico di Roma. Vantaggio di Pogba (entrato da due minuti) al 23', ma è nella ripresa che i biancocelesti crollano. Dal 52' al 56' vanno in gol Chiellini, in contropiede, Lichtsteiner, con un inserimento dalle retrovie e Carlitos Tevez, al primo gol ufficiale.

Supercoppa Italiana, la Juventus batte la Lazio 4-0Il primo trofeo stagionale è della Juventus. Gli uomini di Antonio Conte hanno conquistato la prima edizione "fuoricasa" della Supercoppa Italiana battendo 4-0 la Lazio di Petkovic all'Olimpico di Roma. Un precampionato sottotono e qualche giro a vuoto di troppo, avevano fatto pensare a una Juventus in difficoltà. Era un bluff, o meglio, nel momento decisivo - e non nelle tournée negli Usa (Conte docet) - i bianconeri rispondono presente. Male invece la Lazio che ha opposto una resistenza decente solo per un tempo, crollando subito nella ripresa e subendo tre gol dal 52' al 56'.
E' la vittoria di un gruppo e di un gioco collaudato, edulcorato dall'innesto di qualità di Tevez che, seppur ancora a intermittenza, ha saputo legare e giostrare gli inserimenti dei centrocampisti con tanta sapienza quanto il solito Vucinic. Indolenti, a volte, inarrestabili, spesso, proprio come all'Olimpico. E non è un caso che i gol, ancora una volta, siano arrivati in quantità industriale dai "non attaccanti" con Lichtsteiner in versione "beep-beep" imprendibile per una Lazio "Wile Coyote".

Come spesso accade una partita però è anche segnata da episodi. La capacità (e la qualità) della Juventus di Conte è quella di fare di necessità virtù. Al minuto 21 infatti il tecnico è costretto a rinunciare a Marchisio per infortunio, chiamando Pogba. Ed è proprio il francese, due minuti più tardi, ad approfittare di un rimpallo in area per trafiggere Marchetti. La reazione della Lazio è più nelle intenzioni che nei fatti, più nei nervi che nelle conclusioni, ma è al rientro dagli spogliatoi che la squadra di Petkovic va in blackout. Quattro minuti di nero in cui Lichtsteiner, ex di turno, fa quello che vuole, facendo segnare Chiellini (52') dopo un contropiede lanciato da Pirlo, e trovando il 3-0 lui stesso (54') con un maxi inserimento da casa sua. Al 56' poi anche Tevez trova il primo gol ufficiale, zittendo sul nascere i "cercatori di pelo nell'uovo".

C'è poco da dire, questa Juventus ha ancora fame. Se si sazierà ulteriormente in questa stagione è troppo presto per dirlo, certo è che la banda di Conte è più che mai padrona del proprio destino. Intanto le Supercoppe in bacheca sono sei.

Buffon 6,5 - Sicuramente non è stata una delle serate più impegnative della sua carriera, ma Gigi ha dimostrato tutto il suo valore nelle tre occasioni in cui è stato chiamato in causa. Per segnargli bisogna inventarsi qualcosa di originale.

Klose 5 - E' un bomber implacabile, una tigre. Quando vede la Juventus però si trasforma in un innocuo micetto e la porta si fa piccola piccola...

Lichtsteiner 7 - Imprendibile, dentro e fuori dal campo. Dentro dà il meglio di sé con un motorino al posto delle gambe: due assist e un gol. Uomo partita.

Hernanes 5 - L'hanno visto in pochi in mezzo al campo. Sacrificato in copertura su Pirlo nel primo tempo, non ha acceso la luce della Lazio.

Tevez 6,5 - E' intermittente l'Apache e forse non può che essere così. Dieci minuti alla grande, poi il vuoto, poi qualche giocata, il gol e ancora il vuoto. A naso però è un bel innesto per il gioco juventino.

JUVENTUS-LAZIO 4-0

Juventus (3-5-2): Buffon 7; Barzagli 6,5 (31' st Caceres sv), Bonucci 6, Chiellini 6,5; Lichtsteiner 7 (37' st Ogbonna), Vidal 6, Pirlo 6,5, Marchisio sv (21' Pogba 6,5), Asamoah 6,5; Tevez 6,5, Vucinic 6,5. A disp.: Storari, Rubinho, Peluso, Ogbonna, Padoin, Isla, De Ceglie, Giovinco, Llorente, Matri, Quagliarella. All.: Conte 7.

Lazio (4-5-1): Marchetti 5,5; Cavanda 5,5, Biava 5, Dias 5, Radu 5 (12' st Floccari 5); Candreva 6, Biglia 5,5, Ledesma 5 (12' st Ederson 5,5), Hernanes 5 (25' st Onazi 5,5), Lulic 6; Klose 5. A disp.: Bizzarri, Strakosha, Ciani, Novaretti, Cana, Gonzalez, Kozak, Vinicius. All.: Petkovic 5.

Arbitro: Rocchi
Marcatori: 23' Pogba, 7' st Chiellini, 9' st Lichtsteiner, 11' st Tevez
Ammoniti: Barzagli (J); Hernanes, Dias (L)
Espulsi: nessuno

16 agosto 2013

TV - Fox Sports sbarca in Italia!

Dopo il debutto su Sky il 9 agosto, a partire da sabato 17, Fox Sports sbarca anche su Mediaset Premium.
Sulla piattaforma Mediaset Fox Sports sarà disponibile sui canali 382 e 383 (Fox Sports Plus).
Su Sky, Fox Sports sarà invece disponibile in HD sui canali 205 e 210 (Fox Sports Plus).

Con l’acquisizione dei diritti dell’Eredivisie, il massimo campionato olandese, l’inizio della Premier League inglese e della Liga spagnola, in totale saranno 20 gli incontri trasmessi in diretta su Fox Sports e Fox Sports Plus, mentre da venerdì 16 agosto, con l’anticipo alle 21.00 della seconda giornata della Ligue 1 francese tra Sochaux e Lione, inizia su Fox Sports una quattro giorni senza soluzione di continuità, che presenterà il meglio del calcio europeo.

Ad aprire le ostilità del massimo campionato inglese, sabato 17 agosto alle 13.45 su Fox Sports, ci penserà il Liverpool, nelle cui file milita l’ex romanista Fabio Borini, che ospita ad Anfield Road lo Stoke City di Mark Hughes.
Esordio casalingo anche per l’Arsenal di Arsène Wenger, quarto nella scorsa stagione, di scena contro il blasonato Aston Villa. La partita dell’Emirates Stadium di Londra va in onda in diretta su Fox Sports sabato 17 agosto alle ore 16.00.
A seguire, alle 18.30 su Fox Sports, debuttano sul campo dello Swansea i campioni in carica del Manchester United, reduci dalla conquista del Community Shield a spese del Wigan Athletic.

Alle ore 19.00 arriva la Eredivisie olandese: grande attesa per il terzo impegno di campionato del PSV Eindhoven, prossimo avversario del Milan nei preliminari di Champions League (andata il 20 agosto in Olanda, ritorno il 28 agosto a San Siro). Gli uomini di Philippe Cocu, finora a punteggio pieno, ricevono la visita dei Go Ahead Eagles: la partita verrà trasmessa in differita su Fox Sports Plus.

La serata di sabato è tutta nel segno della Liga spagnola, che inaugura il suo programma con le sfide Valladolid-Athletic Bilbao (live alle ore 21.00 su Fox Sports) e Valencia-Malaga (live alle ore 23.00 su Fox Sports).

Il programma domenicale si apre con uno dei grandi classici del calcio olandese Ajax-Feyenoord (in quest’ultima squadra milita l’italiano Graziano Pellè): l’incontro sarà trasmesso live alle 12.30 su Fox Sports. Subito dopo lo spettatore potrà godersi la prima partita casalinga (si gioca a porte chiuse) del Monaco: reduce dal prezioso successo esterno a Bordeaux, la squadra di Claudio Ranieri si opporrà al Montpellier, capace all’esordio di bloccare sul pareggio la corazzata Paris Saint-Germain. L’incontro va in onda in diretta su Fox Sports alle ore 14.00.

A seguire, la prima del Tottenham, ma soprattutto l’esordio ufficiale di Mourinho sulla panchina del Chelsea. Più che di un debutto si tratta in verità di un ritorno, visto che lo Special One si è già seduto sulla panchina dei Blues dal 2004 al 2007. La sfida tra Chelsea e Hull City va in onda in diretta su Fox Sports alle ore 17.00.

Archiviato il match di Stamford Bridge è la volta delle due grandi di Spagna. Di scena prima, alle ore 19.00 su Fox Sports, il Barcellona di Neymar e Messi, che ospita il Levante, alle ore 21.00 e sempre su Fox Sports, tocca al Real Madrid, guidato da questa stagione da Carlo Ancelotti, che riceve la visita del Betis Siviglia.

Sempre alle 21.00 ma su Fox Sports Plus c’è attesa per la seconda partita di campionato del Paris Saint-Germain, che ospita l’Ajaccio. La squadra corsa, sconfitta di misura all’esordio dal St. Etienne, è allenata dall’ex juventino Fabrizio Ravanelli.

Tra i posticipi, in programma lunedì 19 agosto, spicca quello che vede in campo il Manchester City del nuovo allenatore Manuel Pellegrini, che esordisce in casa contro il Newcastle. L’incontro va in onda in diretta su Fox Sports alle 21.00

Ecco nel dettaglio tutti gli incontri trasmessi, dal 16 al 19 agosto, su Fox Sports e Fox Sports Plus.

Venerdì 16 agosto
• Sochaux – Lione, in diretta alle ore 21.00 su Fox Sports

Sabato 17 agosto 
• Liverpool – Stoke City, in diretta alle 13.45 su Fox Sports
• Arsenal – Aston Villa, in diretta alle 16.00 su Fox Sports
• Olympique Marsiglia – Evian, in diretta alle 17.00 su Fox Sports Plus
• Swansea City – Manchester United, in diretta alle 18.30 su Fox Sports
• PSV Eindhoven – Go Ahead Eagles, in differita alle 19.00 su Fox Sports Plus
• Valladolid – Athletic Bilbao, in diretta alle 21.00 su Fox Sports
• Sunderland – Fulham, in differita alle 21.00 su Fox Sports Plus
• Valencia – Malaga, in diretta alle 23.00 su Fox Sports

Domenica 18 agosto
• Ajax-Feyenoord, in diretta alle 12.30 su Fox Sports.
• Monaco – Montpellier, in diretta alle 14.00 su Fox Sports
• Crystal Palace – Tottenham, in diretta alle 14.30 su Fox Sports Plus
• Chelsea – Hull City, in diretta alle 17.00 su Fox Sports
• Lorient – Nantes, in diretta alle 17.00 su Fox Sports Plus
• Barcellona – Levante, in diretta alle 19.00 su Fox Sports
• Real Madrid – Betis, in diretta alle 21.00 su Fox Sports
• Paris Saint-Germain – Ajaccio, in diretta alle 21.00 su Fox Sports Plus
• Siviglia – Atletico Madrid, in diretta alle 23.00 su Fox Sports

Lunedì 19 agosto 
• Rajo Vallecano – Elche, in diretta alle 20.00 su Fox Sports Plus
• Manchester City – Newcastle, in diretta alle 21.00 su Fox Sports
• Celta Vigo – Espanyol, in diretta alle 22.00 su Fox Sports Plus

14 agosto 2013

AMICHEVOLI - Italia - Argentina 1-2


La lunga estate da bollino nero del calcio italiano si trascina oltre ferragosto: dopo le miglior squadre di club, maltrattate dalle avversarie straniere in amichevole, tocca alla nazionale di Prandelli squagliarsi al caldo dell'Olimpico, agghindato a festa per la sfida-gala per il Papa contro l'Argentina. Gli azzurri perdono 2-1 (stesso risultato della sfida precedente con i sudamericani, sempre a Roma nel 2001), con gol di Higuain e Banega e Insigne: ma sono a lungo ridotti al ruolo di sparring partners.

Troppo ampio il divario tecnico-atletico in questa fase della stagione, nella partita per festeggiare Papa Francesco si 'e capito in un amen che il risultato non avrebbe potuto assecondare il tifo ecumenico del Pontefice. Ridimensionata a livello agonstico dall'assenza in campo degli infortunati Messi e Balotelli, e sul piano simbolico da quella del Papa in tribuna (dove non c'era neanche il segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone), la sfida è andata almeno nel segno indicato dal Pontefice alla vigilia. È stata una festa, ancorchè in uno stadio semivuoto di spettatori. Era pieno di striscioni a sfondo religioso, però l'Olimpico: Prandelli e Sabella ne hanno biblicamente approfittato per dare spazio a sorpresa in avvio ai pargoli Verratti e Lamela. Per gli azzurri, fuori Pirlo che domenica nello stesso stadio si giocherà con la sua Juve la Supercoppa contro la Lazio e arretramento nel modulo 4-3-2-1 di De Rossi a centrale difensivo, modello euro 2012. La differenza di condizione (oltre che di caratura tecnica) ha trasformato in un piano inclinato in salita il primo tempo degli azzurri. Che faticavano con gli esterni sia a destra sia a sinistra nella fase propulsiva e non trovavano luce e ariosità a centrocampo nelle giocate di Verratti, Giaccherini e Montolivo.

Così in avanti Osvaldo faceva inutilmente la boa, a galleggiare nel mare di maglie biancocelesti e a prendersi i fischi puntuali di laziali e romanisti delusi. Gli argentini invece, pur senza forzare troppo, quando arrivavano dalle parti di Buffon facevano venire i brividi a Prandelli. Fatale che in queste condizioni arrivasse il vantaggio dei sudamericani, conseguenza di un errore (passaggio orizzontale al limite della propria area) al 20' di De Rossi, trasformata da Lamela che intercettava in un assist per Higuain: il centravanti del Napoli era bravissimo per parte sua a trasformare con un tiro di destro di potenza impressionante. Neanche il colpo subito scuoteva la nazionale italiana, che con il suo tran tran prevedibile rimediava qualche calcio d'angolo, un paio di cross sotto porta di Candreva e un fiacco colpo di testa di Chiellini. Molto più pericolosa la squadra di Sabella, brava a gestire il pallone e a cercare l'affondo al momento giusto. Che sembrava arrivare a un minuto dalla fine del primo tempo, quando i sudamericani sfiorano solamente il colpo del ko grazie a un contropiede micidiale di Di Maria, seguito da tocco perfetto a Palacio che a un metro da Buffon sprecava calciando alto. Nella ripresa Prandelli risparmiava Candreva e Marchisio (come per Pirlo a scopo Supercoppa), oltre a Montolivo: entravano in sostituzione rispettivamente Insigne, Aquilani e Florenz. Usciva anche Lamela tra gli argentini, sostituito da Banega. Che in 4' lasciava il segno: rapida azione collettiva conclusa con un tocco di Higuain a Banega, botta di destro e raddoppio argentino confezionato.

Il ct azzurro allora ci provava con Diamanti al posto di Giaccherini, mentre Buffon in porta dava spazio a Marchetti che era chiamao subto al miracolo calcistico su tiro ravvicinato di Higuain. Diamanti regalava un sussulto azzurro al 23', con la consueta punizione a giro (traversa), ma sul piano del gioco non cambiava molto nonostante il balletto delle sostituzioni a cui dava vita anche il ct argentino. E però a sorpresa con un destro a giro Insigne sembrava riaprire la partita. Gli azzurri andavano in forcing grazie alle energie immesse dai nuovi, era Di Maria però a sfiorare la rete dopo splendido guizzo. Sebbene plausibile per quanto visto in campo, la terza rete argentina sarebbe stata però punizione troppo severa per l'Italia volenterosa del secondo tempo. E probabilmente non avrebbe gradito neanche il Papa.

12 agosto 2013

COPPA ITALIA - Risultati secondo turno

palermo.jpgIl Lecce sbanca Terni e si qualifica, il Palermo ha la meglio sulla Cremonese soffrendo nel finale. Colpi esterni pure del Frosinone e del Benevento. Il secondo turno di Coppa Italia, insomma, ha regalato emozioni e pure risultati a sorpresa, a conferma che la formula della partita secca è la migliore.

Tra gli altri risultati di rilievo, il Bari che supera il Lumezzane soltanto ai rigori, il Cesena che soffre contro il Ponte San Pietro prima di passare, il Trapani che nell'entusiasmo generale dei tifosi ne rifila tre all'Albinoleffe. E ancora: l'Empoli fa cinquina con l'Alto Adige.

Ecco tutti i risultati e i marcatori:

Modena-Frosinone 0-1 65' Gucher
Novara-Grosseto 3-0 9' Gonzalez, 43' e 80' Faragò
Reggina-Carpi 1-0 44' Gerardi
Avellino-Monza 1-0 29' Castaldo
Brescia-Teramo 2-1 2' Caracciolo (B), 77' Mitrovic (B), 83' Gaeta (T)
Cittadella-Savona 1-0 34' Di Roberto
Lanciano-Benevento 0-2 47' Montiel, 52' Evacuo
Trapani-Albinoleffe 3-0 44' e 53' Mancosu, 72' Madonia
Bari-Lumezzane 1-1 (4-2 ai rigori) 91' Albadoro (B), 104' Torregrossa (L)
Crotone-Latina 2-0 39' e 51' Pettinari
Empoli-Alto Adige 5-1 45' Maccarone (E), 47' Campo (A), 66' Cappelletti (aut.)(E), 79' e 89' Mchedlidze (E), 83' Verdi (E)
Juve Stabia-Gubbio 3-0 34' Di Carmine, 44' Diop, 71' Mezavilla
Padova-Virtus Entella 2-1 51' Rosso (E), 82' Pasquato (P), 89' Vantaggiato (P)
Palermo-Cremonese 2-1 15' Lafferty (P), 60' Pisano (P), 76' Abbruscato (C)
Pescara-Pordenone 1-0 14' Maniero
Siena-Pisa 4-1 7' Rosina (S), 16' D'Agostino (S), 20' Giannetti (S), 33' Paolucci (S), 61' Giovinco (P)
Ternana-Lecce 2-4 4' Zigoni (L), 63' Farkas (T), 77' Zigoni (L), 90' Ferronetti (T), 96' Salvi (L), 118' Bellazzini (L)
Varese-Vicenza 1-0 77' Rea
Cesena-Ponte San Pietro 4-1 12' Traini (P), 45' Succi (C), 55' Camporese (C), 60' Tabanelli (C), 90' Garritano (C)
Spezia-Pro Patria 4-2 51' e 52' Serafini (P), 56' Lisuzzo (S), 79' Ceccarelli (P), 105' Sansovini (S), 116' Ebagua (S)

Il Cittadella sfiderà ora l'Inter, che scende già in campo nel terzo turno di Coppa Italia.


11 agosto 2013

PARMA - Battuto 2-1 il Fulham

Amichevole internazionale per il Parma che è volato a Londra per affrontare il Fulham.

Due a uno il punteggio per gli ospiti: Sidwell al 10' del primo tempo ha sbloccato la partita, Paletta all'11 della ripresa ha equilibrato il risultato. Sansone a quattro minuti dalla fine ha regalato il successo agli italiani. I crociati sono scesi in campo con il classico 3-5-2: in tribuna il nuovo arrivato, Mattia Cassani. In campo, invece, Mirante tra i pali, Benalouane, Paletta (capitano in assenza di Lucarelli) e Felipe in difesa, Chibsah, Valdes e Parolo a centrocampo, Cassano e Amauri in attacco.

Sulla corsia destra, Rosi. Su quella sinistra (con Donadoni che sta insistendo su questa variante), Biabiany. Emiliani pericolosi con Amauri che impegna Stekelenburg con un colpo di testa nei minuti iniziali di gioco e si vede annullare un gol al 24' su assist di Cassano. La traversa colpita da Parolo al 32' e l'occasionissima di Biabiany al 44' (bravo l'estremo difensore del Fulham), chiudono la prima frazione di gioco.

Da un'iniziativa di Cassano nasce la rete di Paletta che insacca di testa sul palo opposto: era l' 11' della ripresa. Poi Okaka sfiora la marcatura alla mezz'ora. Ma è solo questione di tempo: al 41' Sansone sfrutta una sponda di Munari e mette a segno il gol del 2 a 1 finale.

Nel complesso un Parma in costante crescita, capace di giocare con personalità in trasferta, di creare trame interessanti e di sfruttare le qualità dei suoi solisti.

Gabriel Paletta, difensore del Parma. Ansa
Gabriel Paletta 

UDINESE - Slovan Liberec ultimo ostacolo

Guidolin attendeva con ansia il sorteggio per il play-off di Europa League, come aveva fatto intendere al termine della vittoriosa sfida col Siroki. Oggi a Nyon i friulani hanno pescato lo Slovan Liberec, il tecnico avverte delle difficoltà del doppio confronto: «Affronteremo un club che gioca in un campionato di buon livello come quello ceco e che ha vinto il titolo nel 2012, lo scorso anno sono arrivati terzi, insomma ora il livello europeo comincia a salire. Nelle coppe per sperare di superare il turno bisogna fare bene sia all'andata che al ritorno, non sarà decisivo dunque giocare la prima gara in casa piuttosto che in trasferta. Sarà fondamentale mantenere alta la concentrazione sui 180', solo così accederemo ai gironi finali».


FIORENTINA - Oltre 21 mila gli abbonati

Il sogno si è avverato. Ad oggi sono oltre 21 mila abbonati. L'obiettivo iniziale della società, abbattere il muro dei ventimila abbonamenti è stato raggiunto e superato.

La campagna delle sottoscrizioni terminerà il prossimo 14 agosto e la speranza ora è quella di provare ad avvicinare il record assoluto dell’era Della Valle, con 24.645 abbonati. Si respira grande entusiasmo attorno al mondo viola e il record potrebbe arrivare veramente.

Fiorentina boom abbonamenti. Raggiunta quota 20.000 tessere
Curva Fiesole

JUVENTUS - Zuniga sempre più vicino

La dirigenza juventina continua sempre e sistematicamente ad operare alacremente per cercare di soddisfare le richieste di Antonio Conte e, in quest'ottica, il nome di Juan Camilo Zuniga risulta sempre in cima alla lista della spesa degli uomini mercato bianconeri.

Nei giorni scorsi, e questo segnale ha inevitabilmente fatto drizzare le antenne in corso Galileo Ferraris, l'Inter ha provato nuovamente a sondare la pista colombiana, chiaro segno di un interessamento concreto e, in particolar modo, di nitido stampo mazzarriano. Gli allenatori in fase di mercato - alle volte - possono fare la differenza, sia Conte che Mazzarri apprezzano in maniera vivace il terzino sudamericano, un doppio pressing emblematico.

La missione per entrambe le società è complessa, il Napoli in questo momento non è intenzionato a vendere il proprio tesserato e, di questo passo, appare difficile un possibile cambiamento di rotta nel breve termine. Detto questo, e con uno Zuniga desideroso di non sostenere un'annata con un contratto in scadenza, nel calciomercato non bisogna dare nulla per scontato.

Fabio Paratici e Riccardo Bigon, personaggi chiave in fase di compravendita di Juventus e Napoli, nelle ultime ore hanno fatto registrare un colloquio telefonico per fare il punto della situazione e, nel caso specifico, analizzare la posizione di Alessandro Matri, obiettivo azzurro dopo Jackson Martinez del Porto.

La situazione è sempre la stessa, nel Torinese non vogliono deprezzare un proprio capitale e, di conseguenza, trovare un'intesa rappresenta una chimera. A meno che, ovviamente, nell'affare non venga inserito Zuniga. Juventus e Napoli sono in costante contatto, l'Inter sullo sfondo continua a monitorare la situazione e il triangolo, giorno dopo giorno, diventa sempre più intrigante. E intanto sotto la Mole il quadriennale da 2.5 milioni a stagione...

MILAN - Contro il PSV ai preliminari

Il Milan affronterà il Psv Eindhoven nei play off di Champions League, il turno preliminare alla fase a gironi. La squadra olandese è spuntata dall'urna di Nyon in Svizzera dove questa mattina è stato fatto il sorteggio dalla Uefa. Andata il 20 agosto in Olanda, ritorno il 28 a San Siro.

GLI AVVERSARI-Per i rossoneri non sarà una passeggiata. La squadra allenata da Philip Cocu, un ex dello stesso PSV che ha militato a lungo nella nazionale «Orange» e nel Barcellona, ha concluso il campionato al secondo posto dietro all'Ajax. Nonostante importanti cessioni- come quelle di Strootman alla Roma e di Mertens al Napoli- il PSV è considerato un avversario di buon livello. Da segnalare il ritorno del coreano Ji-Sung Park, ex Manchester United, appena presentato ai tifosi. Ma la stella è il centravanti sloveno Tim Matav, autore l'anno scorso di una tripletta al San Paolo contro il Napoli.

BALOTELLI RECUPERA- Per il Milan la buona notizia è il recupero di Balotelli. Gli esami medici sono andati bene, l'attaccante sarà a disposizione di Allegri per la sfida con il Psv. Nella partita contro i Galaxy era uscito per dolori muscolari a un polpaccio. Di sicuro servirà la massima concentrazione per battere gli olandesi più avanti nella preparazione atletica (il campionato è iniziato da una settimana). « È la partita più importante della stagione» è il commento a caldo di Umberto Gandini, direttore organizzativo del Milan.

EUROPA LEAGUE - Sempre da Nyon arrivano gli abbinamenti per gli spareggi per l'accesso alla fase a gironi dell'Europa League. La Fiorentina si scontrerà con gli svizzeri del Grasshoppers (prima partita il 22 agosto a Zurigo, ritorno il 29 a Firenze). «Un avversario pericoloso» lo definisce Sandro Mencucci a.d. dei Viola «Basta vedere come si è comportato con il Lione nel preliminare di Champions per rendersi conto del suo livello». Probabilmente va meglio all'Udinese che ha pescato i cechi dello Slovan Liberec (stesse date per il doppio confronto ma primo match in casa). «Non possiamo lamentarci» commentano da Udine «l'avversario è sicuramente alla nostra portata».

Ecco tutte le sfide dei play-off di Champions

Schalke 04 (GER) - Metalist Kharkiv (UKR)
Olympique Lione (FRA) - Real Sociedad (ESP)
Paços de Ferreira (POR) - Zenit San Pietroburgo (RUS)
PSV Eindhoven (NED) - Milan (ITA)
Fenerbahçe (TUR) - Arsenal (ENG)
Dinamo Zagabria (CRO) - Austria Vienna (AUT)
Ludogorets (BUL) - FC Basilea (SUI)
Viktoria Plzen (CZE) - Maribor (SLO)
Shakhter Karagandy (KAZ) - Celtic Glasgow (SCO)
Steaua Bucarest (ROM) - Legia Varsavia (PO)

NAPOLI - Primo gol per Higuain

Festa e vittoria per il Napoli nell'amichevole di lusso al San Paolo contro il Benfica di Jorge Jesus. In una sfida dal forte sapore di Champions, gli azzurri hanno superato 2-1 i lusitani offrendo a sprazzi un gioco veloce e divertente. Vantaggio di Behrami nel primo tempo, pareggiato da Luisao bravo ad approfittare di una dormita della difesa di Benitez. Nella ripresa poi arriva il primo gol azzurro di Higuain che regala la vittoria.

LA PARTITA
Un trofeo è un trofeo che si parli di estate o di altre stagioni. La MSC Cup è andata al Napoli che al San Paolo ha mostrato al pubblico ampi sprazzi di bel calcio contro un avversario tosto (e testa di serie in Champions) come il Benfica. Il 4-2-3-1 di Benitez ha dato i primi frutti regalando belle giocate soprattutto nel primo tempo. I nuovi meccanismi stanno entrando nella testa dei giocatori e se le gambe girano, le occasioni non mancano. Contro il Benfica è arrivata una bella vittoria, meritata al netto dei numerosi interventi di Artu e orchestrata sul gioco sugli esterni e nell'uno contro uno. Il gol di Higuain, decisivo, è la ciliegina sulla torta di una serata di festa che proietta il Napoli ai grandi palcoscenici d'Europa, con la bombetta nel finale: il rinnovo di Hamsik fino al 2018. Per la serie "non si scherza".

LA CRONACA
- 88' BENFICA Palo di Djuricic
- 85' Ritmi abbassati e squadre lunghe. Ci prova Djuricic per il Benfica ma senza pretese
- 78' NAPOLI Palo di Calaiò di testa.
- L'argentino lascia il campo. Standing ovation per lui
- 70' GOL DEL NAPOLI! HIGUAIN! Esplode la festa al San Paolo per il gol più atteso, l'argentino ribadisce in rete un tiro sporco di Armero
- 69' NAPOLI Altro tiro dalla distanza con Dzemaili, ancora Artur si disimpegna bene
- 66' NAPOLI Conclusione d'esterno di Pandev, troppo centrale
- 62' NAPOLI Bella giocata di Mertens con un grande stop, prova il tiro a giro ma Artur respinge bene
- 55' Possesso palla del Benfica che cerca di controllare la partita. Il Napoli sembra calato di intensità
- 49' NAPOLI Gran cross di Armero dalla sinistra, inserimento di Mertens e colpo di testa a botta sicura incredibilmente a lato
Sei cambi per il Napoli a inizio ripresa, cambia volto anche il Benfica

Fine primo tempo
- 44' GOL DEL BENFICA! LUISAO! Colpo di testa del brasiliano su punizione dalla sinistra, è 1-1.
- 37' BENFICA Giocata di Perez sui 30 metri e destro che finisce alto
- 35' NAPOLI Ancora una bella apertura di Higuain per Insigne, l'esterno è egoista e trova solo l'angolo
- 33' Fase di studio con le due squadre che non riescono a rendersi pericolose
- 25' NAPOLI Punizione dalla sinistra di Insigne, Artur smanaccia in angolo. Sugli sviluppi ancora Insigne pesca Callejon in area, ma lo spagnolo calcia male
- 17' NAPOLI Grande tiro di Insigne dai 25 metri che impegna Artur in angolo
- 15' Il ritmo degli azzurri si è abbassato, buone iniziative di Markovic per il Benfica
- 9' NAPOLI Higuain di forza sulla sinistra, conclusione debole da posizione defilata
Grande azione degli uomini di Benitez che sbloccano il risultato.
- 6' GOL DEL NAPOLI! BEHRAMI! Bella palla di Insigne dalla sinistra, inserimento dello svizzero che di testa segna l'1-0.
- 4' NAPOLI Grande apertura di Higuain per Insigne il cui tiro è ribattuto dalla difesa
- 2'  Inizio a ritmi alti per le due squadre, Benfica aggressivo e tiro di Perez alto.
Inizia la partita
- Grande entusiasmo al San Paolo: formazioni, inno e inizio partita
- Benitez lancia Higuain dal primo minuto. Il San Paolo è in fermento per un'amichevole dal forte sapore di Champions. Ultimi preparativi prima dell'inizio del match con lo spettacolo delle nuove cheerleaders.

IL TABELLINO
Napoli-Benfica 2-1
Napoli (4-2-3-1): Reina (1' st Rafael); Mesto (1' st Maggio), Britos (1' st Cannavaro), Albiol (27' st Gamberini), Zuniga (1' st Armero); Behrami (33' st Radosevic), Inler (1' st Dzemaili); Callejon (39' st Novothny), Hamsik (15' st Pandev), Insigne (1' st Mertens); Higuain (27' st Calaiò). A disp.: Rafael, Colombo. All.: Benitez.
Benfica (4-3-3): Artur; Pereira, Garay, Luisao, Bruno Cortez; Perez, Matic, Suleimani; Rodrigo, Markovic, Gaitan. A disp.: Oblak, Paulo Lopes, Vitoria, Mitrovic, Almeida, Ola John, Djuricic, Andre Gomes. All.: Jorge Jesus.
Arbitro: Russo
Marcatori: 6' Behrami (N), 44' Luisao (B), 25' st Higuain (N)
Ammoniti: nessuno
Espulsi: nessuno


ROMA - Gervinho per 8 milioni

Lo vedi con quella capigliatura che non passa certo inosservata, ripensi alle sue esultanze dopo i gol e ti immagini che Gervinho sia sempre così, estroverso e un po’ guascone. E invece il giocatore che per la prima volta si è unito alla sua nuova squadra, che ha conosciuto i nuovi compagni, viene descritto come un ragazzo timido. Normale, è solo l’inizio, i primi istanti di una nuova avventura che si spera duri tanto tempo. Perché vorrebbe dire che Gervinho sarà diventato un elemento indispensabile per la Roma. Intanto è entrato per la prima volta nel gruppo giallorosso.

L’attaccante fortemente voluto da Rudi Garcia si è allenato qualche giorno a Trigoria con il preparatore Manrico Ferrari, poi è volato negli Usa per raggiungere i compagni. E’ arrivato a Washington ieri mattina e poi via verso la sua nuova vita romanista. L’incontro con la squadra, con Rudi Garcia, ovviamente. Non l’unico pezzo ritrovato da Gervinho del Lille delle meraviglie visto che il tecnico si è portato dietro alcuni elementi dello staff. Un momento di amarcord, un po’ di ricordi di un passato non tanto lontano, visto che l’avventura all’Arsenal è iniziata solo nel 2011, e poi il ritorno al futuro che poi è già presente. Subito nella mischia: la riunione tecnica con la visione dei filmati del Chelsea avversario della notte scorsa, e poi in campo per l’allenamento. Un primo contatto, intenso ma breve. Perché ora le strade di Gervinho e della Roma si separeranno di nuovo, anche se per poco. Dopo la partita contro i blues di Mourinho, infatti, la Roma ha preso il volo di ritorno verso la Capitale. Gervinho invece, secondo programma, resterà negli USA perché convocato dalla nazionale della Costa d’Avorio che giocherà il 14 contro il Messico a New York. E allora, l’ex giocatore dell’Arsenal rientrerà a Roma attorno a Ferragosto, quando anche il resto della squadra comincerà la lunga marcia di avvicinamento all’esordio in campionato contro il Livorno.

Ma per i tifosi ci sarà l’occasione di vedere dal vivo Gervinho prima del campionato. Perché il 20 agosto all’Olimpico sarà Open Day, ovvero il giorno della presentazione al popolo romanista della squadra che nella stagione 2013-2014 dovrà riscattare due anni di delusioni. Di più, dopo il 26 maggio dovrà provare a ristabilire il feeling con i tifosi. Un compito non facile, ci vorrà del tempo per cicatrizzare certe ferite. La medicina migliore saranno le vittorie, quelle da ottenere da subito, da Livorno. Per restituire l’entusiasmo smarrito. Quello stesso entusiasmo che Gervinho sembra portare con sé. Ieri mentre volava verso l’America l’ivoriano ha “twittato”: «Sulla strada per Washington per unirmi alla mia nuova squadra». E insieme anche una foto in jeans, felpa con cappuccio e col segno della vittoria. In tanti hanno commentato la foto. Molti romanisti che gli danno il benvenuto: «Only two words, daje Romaaaaa» dice Simone. «Daje Gervi’, forza Roma» aggiunge Max. Ma ci sono anche tanti tifosi dell’Arsenal, dispiaciuti della sua partenza a dispetto di chi dice che all’Emirates non ha reso a dovere. «Good luck Gervs» gli dice jsmiler. E poi tutti quelli che gli ricordano come il suo passato da giocatore dell’Arsenal non sarà dimenticato: «Once a gooner, always a gooner», cioè «gooner una volta, gooner per sempre». Gooner, ovvero il modo in cui i tifosi dei gunners chiamano se stessi. Un gunner per sempre. Solo simbolicamente, perché Gervinho da ieri è giallorosso. Il passato non si dimentica, mail futuro è già iniziato. E il futuro è tutto romanista.


INTER - Preso Rolando

E' Rolando il difensore scelto dall'Inter per completare il reparto arretrato, alle prese con gli infortuni di Samuel e Chivu.

La conferma delle voci circolate giovedì mattina è arrivata. ai microfoni di Fcinternews.it, per bocca di Peppino Tirri, rappresentante per l'Italia del centrale allenato lo scorso anno a Napoli dallo stesso Walter Mazzarri.

"Sarà un prestito. Credo con un diritto di riscatto in favore dell'Inter stabilito sui 4-5 milioni. Il merito è di Marco Branca: è stato lui a condurre in porto la trattativa. Ha fatto la differenza il rapporto con Pinto da Costa, il presidente del Porto".

Dunque Rolando arriva all'Inter, anche se la Gialappa's lo sapeva già da tempo.

Mai Dire Gol