Sarajevo è una città particolare purtroppo con una storia recente alquanto cruenta. E’ infatti sfortunatamente balzata sulle prime pagine di tutta la stampa mondiale dal 1992 quando lo scoppio della guerra a seguito dell’esito del referendum per l’ indipendenza dalla Jugoslavia (ormai sempre più smembrata) sanciva di fatto la nascita dello stato bosniaco.
Tornando nella sfera calcistica cittadina, che contempla anche altre 2 squadre in massima divisione Olimpic e Slavija, il derby tra Zeljeznicar e Sarajevo è un derby anche vede contrapporsi anche 2 classi sociali differenti cioè popolo vs borghesia.
Zeljeznicar Sarajevo: la squadra del popolo, i Plavi è la squadra dei ferrovieri nata nel 1921, al tempo della Jugoslavia hanno vinto 1 titolo nel 1971-72 e hanno avuto il miglior risultato europeo nella stagione 1984 quando persero l’accesso in finale dell’ allora UEFA subendo un goal a 2 minuti dal termine contro il Videoton. Giocano gli incontri casalinghi al Grbavica purtroppo tristemente famoso in quanto il rinvio dell’ incontro del 4 aprile 1992 contro il Rad Beograd sancì anche il ritiro dal campionato dei Plavi dal campionato jugoslavo per cause di forza maggiore. (era praticamente diventato un a trincea di guerra). Tanti giocatori hanno giocato con questa gloriosa maglia come il giovanissimo Mario Stanic, Haris Skoro, Bosko Jankovic al grande Edin Dzeko al mitico Ivica Osim l’ultimo CT Jugoslavo.
FK Sarajevo: è la squadra della borghesia voluta dall’aristocrazia subito la fine della 2 guerra mondiale, originariamente nata con il nome di Torpedo Sarajevo come omaggio alla Torpedo Mosca, i Bordo-Bijeli al tempo jugoslavo ha vinto 2 titoli e giocano nel mitico stadio Olimpico costruito nel ’47 e rimodernato x le olimpiadi invernali dell’84 che dal 2004 è intitolato alla leggenda Ferhatovic Asim che giocò l'intera carriera con la maglia del FK ad eccezione di 9 gare con il Fenerbahce nel 1961 da dove scappò per tornare al Sarajevo perché non si sentiva a casa.
La storia del calcio moscovita profuma di leggenda, tradizione, politica e ribellione. Il derby tra Spartak e CSKA è sicuramente il più importante della capitale russa, quello che tempo fa (ma le radici non si dimenticano) era lo scontro fra la squadra dell'esercito dell'Armata Rossa e quella del popolo operaio.
Spartak Mosca: nel suo palmarès figurano 12 campionati sovietici (seconda solo alla Dinamo Kiev), 9 campionati russi disputati dal 1992 (con piazzamenti molto buoni, tra cui tre secondi posti di fila), 10 Coppe sovietiche, 3 Coppe di Russia e una Coppa delle Federazioni russe (in tutto 13 coppe nazionali). Ha anche raggiunto la semifinale in ognuna delle tre Coppe europee (nella Coppa dei Campioni 1990-1991, nella Coppa delle Coppe 1992-1993 e nella Coppa UEFA 1997-1998). La grande rivale dello Spartak è il CSKA Mosca, nonostante questa contrapposizione sia relativamente recente, essendo emersa soltanto negli anni ottanta. Una delle rivalità storiche riguarda anche lo Spartak e i vicini della Dinamo Mosca. Anche le partite contro il Lokomotiv Mosca e lo Zenit San Pietroburgo attirano migliaia di persone e sono quasi sempre disputate in stadi pieni. Un'altra storica rivalità si è persa con il crollo dell'Unione Sovietica: quello con la Dinamo Kiev, una delle squadre leader del campionato sovietico che disputa ora il campionato ucraino.
CSKA Mosca: Un tempo completamente di proprietà dell'Armata Rossa, dopo la fine dell'URSS capitali privati sono entrati nella proprietà del club, del quale solo una quota di minoranza appartiene al ministero russo della Difesa. Il CSKA è stato sette volte campione sovietico e cinque russo. Ha vinto inoltre la Coppa UEFA 2004-05, prima squadra post-sovietica ad aggiudicarsi una competizione UEFA nonché prima russa in assoluto. E' considerata, insieme allo Spartak Mosca, la squadra più importante di Mosca.
8) NACIONAL - PEÑAROL (MONTEVIDEO, URUGUAY)
Il Superclásico è una partita di calcio giocata tra i due maggiori club di Montevideo (Uruguay), il Nacional e il Peñarol.
Pur non essendo l'unico derby disputato nella capitale uruguaiana (anzi, la maggior parte dei club professionistici del Paese hanno sede proprio a Montevideo), il Superclásico è la partita più sentita tra gli sportivi del Paese sudamericano, che in gran parte sostengono l'una o l'altra squadra.
L'importanza del Superclásico è tale che in quell'occasione di solito non si gioca nello stadio tradizionale della squadra di casa (il Gran Parque Central, stadio del Nacional, ha solo 23.500 posti e il Contador Damiani, impianto del Peñarol, ne ha appena 12.000, numeri estremamente insufficienti di fronte alla grande richiesta di biglietti), ma al Centenario (76.609 posti di capienza).
Nacional: il club ha vinto la Coppa Libertadores tre volte: 1971, 1980 e 1988. Ha vinto anche nelle identiche date la Coppa Intercontinentale, diventando la prima squadra a vincere il mondiale imbattuta tre volte e la prima a vincere questo torneo giocato a Tokio. In Uruguay è l'unico club ad aver vinto la Coppa Interamericana nel 1972 e 1989, e la Recopa Sudamericana, competizione in cui è stato il primo campione della storia, vincendo l'edizione 1989. Si identifica con i colori bianco, blu e rosso, presi dalla Bandiera di Artigas. A volte è usato lo stadio del Centenario, ma svolge la maggior parte delle sue partite casalinghe allo stadio Gran Parque Central, situato nel La Blanqueada e popolarmente conosciuto come 'El Parque', dove il 13 luglio 1930 Belgio e gli Stati Uniti hanno avuto una delle prime due partite nella storia del Campionato del Mondo. Inoltre, ha ospitato le edizioni del 1923 e del 1924 della Coppa America.
Peñarol: Nel suo palmarès si contano 48 campionati uruguaiani, di cui 5 vinti come CURCC, 5 Coppe Libertadores e 3 Coppe Intercontinentali, titoli che rendono il Peñarol la più titolata squadra uruguaiana. Il club è stato incoronato miglior del XX secolo in Sudamerica dall'IFFHS, istituto riconosciuto dalla FIFA, il 17 settembre 2009. I colori sociali, il giallo e il nero, sono ispirati alla colorazione dei segnali e delle barriere ferroviarie.
7) ARIS - PAOK (SALONICCO, GRECIA)
Chi pensa alla Grecia, non può non pensare al derby di Salonicco tra PAOK e Aris, in attesa del ritorno in serie A anche dell’Iraklis. Il PAOK ha una storia molto simile a quella dell’Apollon e del Panionios, ovvero fu fondato a Izmir in Turchia, con la differenza che proprio a Salonicco trovarono rifugio la maggior parte dei greci espatriati dalla Turchia.
ARIS Salonicco: in campo calcistico, il club vanta un passato glorioso avendo vinto tre titoli nazionali tra il 1928 e il 1946, dunque prima dell'avvento del nuovo campionato greco. Nel 1970 ha conquistato anche la Coppa di Grecia, vincendo per 1-0 la finale stracittadina contro i rivali di sempre del PAOK Salonicco. Sempre presente nella prima divisione, nella stagione 2005-2006 ha militato nella seconda divisione greca ed ha quindi riconquistato la promozione in massima serie.
PAOK Salonicco: venne fondato nel 1926 a Salonicco per opera di greci rifugiati da Costantinopoli (odierna Istanbul). Con gli anni è diventata la squadra più famosa non solo di Salonicco, ma anche della Grecia settentrionale (Macedonia greca e Tracia). Nella stagione 1975-1976 vinse il suo primo campionato, il successo fu bissato nella stagione 1984-1985, l'ultimo trofeo vinto risale alla stagione 2002-2003 quando si aggiudicò la Coppa di Grecia ai danni dell'Aris Salonicco. Dal giugno 2007, dopo essersi ritirato dal calcio giocato, Theodoros Zagorakis è diventato il Presidente del club nel disperato tentativo di salvare la squadra dai debiti. Nel campionato 2008-2009 dopo un campionato sopra le aspettative, la squadra conclude il torneo al secondo posto dietro l'Olympiakos.
Potremmo spiegarvi in tanti modi la rivalità fra Celtic e Rangers; in un certo senso affonda le sue radici già nello scisma di Enrico VIII con la Chiesa Romana (motivo del contendere: il divorzio del sovrano da Caterina d’Aragona. Già, sempre loro, maledette donne) che diede origine alla Chiesa protestante anglosassone.
La rivalità tra Celtic e Rangers (Old Firm) trascende il calcio, vive in ogni respiro di Glasgow. Se tifi Celtic, sei automaticamente anche indipendentista, se tifi Rangers, sei unionista. Non si scappa. Non c’è alternativa, non si può vivere nel mezzo, bisogna scegliere. Anche se c’è poco da scegliere, visto che del Celtic o dei Rangers si nasce. Si nasce più poveri, se si hanno origine proletarie: e allora si tifa per i biancoverdi. Si nasce più ricchi, nei salotti della Glasgow perbene e borghese. E allora si avranno nel cuore i colori dei blues.
Celtic Glasgow; nel 1967, il Celtic è divenuto il primo club britannico e nord-europeo a vincere la Coppa dei Campioni, prerogativa fino a quel momento di squadre italiane, portoghesi e spagnole. Nello stesso anno vinse ogni competizione alla quale partecipò, record in Scozia mai battuto, ovvero campionato, coppa, coppa di lega e Coppa di Glasgow. Nella stagione 1966 - 1967, il Celtic è diventata anche la prima squadra in assoluto, nella storia del calcio europeo, ad aver completato il cosiddetto Treble classico (o Triplete classico - Campionato nazionale, Coppa nazionale e Champions League). Il Celtic rimane l'unico club scozzese ad aver raggiunto la prestigiosa finale di Coppa dei Campioni, e l'unica in Europa ad averlo fatto con giocatori tutti provenienti dal vivaio; tutti i giocatori erano scozzesi e nati a meno di 30 miglia dallo stadio. Il Celtic raggiunse nuovamente la finale nel 1970, ma stavolta venne battuto dal Feyenoord ai supplementari. Nel 2003 Martin O'Neill guidò il club alla finale, invece, di Coppa UEFA a Siviglia dove però fu sconfitto dal Porto 3-2 ai supplementari. Circa 80.000 tifosi bianco-verdi partirono per Siviglia per il match.
Rangers Glasgow: conosciuto comunemente come Rangers è uno storico club calcistico scozzese di Glasgow. Conta ben 115 trofei: 54 titoli di Scozia, 33 coppe di Scozia, 27 coppe di Lega e 1 Coppa delle Coppe; questo fa dei Rangers la squadra più titolata al mondo. Affiliato alla Scottish Football Association, ha sempre militato nel campionato di prima divisione scozzese, la Scottish Premier League, fino al suo fallimento del 2012. Entrata in liquidazione il 14 giugno, ha venduto tutti i suoi cespiti ad una nuova società, la The Rangers Football Club Ltd di Charles Green, per la somma di cinque milioni e mezzo di sterline, pari a 7 milioni di euro, configurando così la cessione del ramo d'azienda e preservando la storia e l'identità del club, cui è stata confermata l'affiliazione alla SFA seppur a condizione di un anno di squalifica dal calciomercato.
Il derby di Roma è la stracittadina calcistica che mette di fronte le squadre di Lazio e Roma, le due principali società della capitale. La sfida, colloquialmente detta anche derby della capitale, derby capitolino o derby del Cupolone, in riferimento alla cupola di San Pietro, costituisce il derby più acceso e sentito d'Italia, a causa della forte rivalità che intercorre tra le rispettive tifoserie. Il derby ha acquisito maggiore prestigio internazionale alla fine degli anni novanta, grazie all'ottimo andamento delle contendenti che in quegli anni disponevano di due formazioni altamente competitive e dalla metà degli anni duemila rimane una delle partite di calcio più seguite al mondo, tanto da essere trasmessa in oltre 170 nazioni di ogni continente. Paradossalmente, è quando le squadre non sono ai vertici della classifica che il derby viene più sentito, avere la supremazia cittadina è l'unico modo per salvare una stagione deludente. Questa rivalità però spesso sfocia in violenza, il culmine si è avuto con la morte di Vincenzo Paparelli nel 1979, ma un altro grave fatto risale al 2004 quando le due tifoserie imposero lo stop della partita a causa di una notizia (poi rivelatasi falsa) che parlava di un bambino morto investito da un camion della polizia.
Roma: ha partecipato a 87 campionati nazionali, di cui uno soltanto in Serie B (1951-52). I giallorossi hanno vinto 3 scudetti, 9 Coppe Italia e 2 Supercoppe italiane. In ambito europeo i migliori risultati ottenuti sono la vittoria, nel 1961, della Coppa delle Fiere e della Coppa Anglo-Italiana nel 1972, oltre a una finale di Coppa dei Campioni, nel 1984, e una di Coppa UEFA, nel 1991. I colori tradizionali sono il rosso pompeiano e il giallo ocra, i quali sono anche i colori della città di Roma, così come la Lupa Capitolina, simbolo di Roma e della Roma. L'anno di fondazione è il 1927, precisamente il 22 luglio. Il suo primo presidente fu Italo Foschi, mentre i più vittoriosi furono Dino Viola e Franco Sensi. Nel 2011 la società viene acquisita da una cordata americana guidata da James Pallotta.
Lazio: gioca nella massima serie del campionato italiano di calcio, divisione nella quale ha militato per la maggior parte della sua storia, disputando 73 campionati di Serie A a girone unico sugli 84 totali. I tradizionali colori della Lazio sono il bianco e il celeste, scelti all'epoca della fondazione in onore della Grecia, patria delle Olimpiadi, mentre il simbolo della società è l'Aquila. Lo Stadio Olimpico di Roma, inaugurato nel 1953, è l'impianto dove la squadra disputa le gare casalinghe, così come la Roma, storica rivale dei biancocelesti. Il presidente più vittorioso è stato senza dubbio Sergio Cragnotti che ha portato la Lazio ad essere tra i club più forti al mondo alla fine degli anni '90 e all'inizio degli anni 2000. Nel 2000 ha vinto il suo secondo scudetto, mentre il primo lo vinse nel 1974. L'attuale presidente è Claudio Lotito, che fin dai primi anni della sua gestione è in pessimi rapporti con la tifoseria laziale.
Istanbul è la sede di uno dei più agguerriti derby del calcio, la città dove l’oriente incontra l’occidente, l’Asia incontra l’Europa, il Fenerbache incontra il Galatasaray. Queste due squadre hanno una rivalità di lunga data che fa sì che la passione dei tifosi si riversi per le strade sfociando nella violenza. Le tifoserie delle due squadre, KFY e Ultra Aslan, si scontrano regolarmente per le strade di Istanbul brandendo l’arma prediletta dei tifosi turchi: il coltello.
Il Kitalar Arasi Derby, che significa il Derby Intercontinentale, tra il Fenerbahce ed il Galatasaray risulta tra le stracittadine più infuocate ed attese di tutto il panorama calcistico mondiale. Poche sfide al mondo possono raccontare del medesimo clima del maggiore dei derby di Istanbul. Nella città turca quando si affrontano le due squadre l’ordine pubblico è sempre a rischio ed anche quando le due polisportive si affrontano in altre discipline come la pallacanestro o la pallavolo. Nel 2011 proprio nel campionato di basket fu il Fenerbahce ad andare a vincere sul parquet del Galatasaray ed anche in quel caso i tifosi di casa cercarono di impedire con violenti tafferugli la consegna della coppa agli eterni rivali.
Galatasaray: è una società polisportiva turca con sede nell'omonimo quartiere Galata di Istanbul. Fondata nel 1905 dalla borghesia laica della città turca, è nota soprattutto per la sua sezione calcistica, militante nella massima serie turca, ma comprende numerosi altri sport. Il ramo più conosciuto e titolato della polisportiva, insieme a quello calcistico, è quello cestistico. La sezione calcistica disputa le partite interne nello Türk Telekom Arena di Istanbul (55.000 posti), inaugurato nel 2011. In precedenza l'impianto casalingo era lo storico Stadio Ali Sami Yen, demolito sempre nel 2011.
Fenerbahce: è una società polisportiva turca della città di Istanbul. Fondata nel 1907, è una delle più antiche e rinomate società sportive della Turchia. Il club è attivo in molti sport, ma è famoso soprattutto per i risultati della squadra di calcio. I giocatori della squadra, che attualmente milita nella massima serie turca, sono soprannominati Sarı Kanaryalar ("Canarini Gialli"). Il nome del distretto di Istanbul chiamato Fener - da dove proviene il Fenerbahçe e il nome della società giallo-blu - deriva dalla presenza nei tempi bizantini di un faro (turco fener) che serviva tanto come aiuto per i navigli in avvicinamento quanto come strumento di comunicazione a grande distanza, tramite fumo di giorno e fuoco di notte, oggi ricordato dalla presenza sul posto del Fener Rum Lisesi, l'antico Liceo greco d'Istanbul.
3) OLYMPIAKOS - PANATHINAIKOS (ATENE, GRECIA)
La rivalità per eccellenza per quanto riguarda i tifosi dell’Olympiakos è ovviamente quella contro i cugini del Panathinaikos, tanto è vero che in Grecia questo derby è ribattezzato in qualche modo come quello “della rivalità eterna”. Quello tra Olympiakos e Panathinaikos è un derby che si respira tutti i giorni per le strade di Atene e non solo, ma in tutta la Grecia. Oltretutto le squadre sono acerrime rivali non solo nel calcio, ma anche nel basket e nel volley, essendo delle polisportive anche molto quotate a livello internazionale. Questa acredine ha conosciuto purtroppo anche la pagina amara di un delitto nel 2007, quando le tifoserie organizzate dell’Olympiakos e del Panathinaikos si scontrarono in occasione non di una partita di calcio, ma addirittura di pallavolo femminile a Paiania. Purtroppo morì per una coltellata il giovane 22enne Mihailos Filopoulos, sostenitore del Panathinaikos.
Olympiakos: fu fondato il 10 marzo 1925, quando i membri del "Piraeus Football Club" e del "Piraeus Fan Club" decisero durante una storica assemblea di fondere le due società in una sola. La maglia tipica dell'Olympiakos è a righe bianche e rosse verticali e i pantaloncini e i calzettoni invece possono essere sia bianchi, sia rossi. Durante la propria storia la maglia ha subito mutazioni a secondo del numero di strisce presenti sulla maglia, ma ultimamente la maglia è costituita da righe rosse e bianche di pari numero e pari larghezza. La maglia da trasferta, di solito, è nera mentre la terza maglia è argento.
Panathinaikos: la squadra di calcio è una delle grandi della Grecia insieme a Olympiakos Pireo e PAOK Salonicco, non è mai stato retrocesso dalla massima divisione greca dal 1959. Sin dalla sua costituzione il club si è affermato come uno dei più titolati nel panorama calcistico ellenico, avendo conquistato 20 campionati nazionali, 17 Coppe di Grecia e avendo raggiunto la finale della Coppa dei Campioni 1970-1971, unica squadra greca ad aver giocato la finale di una competizione europea. Più recentemente, ha raggiunto le semifinali della competizione per altre due volte, nel 1985 e nel 1996. Nel 2013 la squadra è tornata a giocare le partite casalinghe nello Stadio Apostolos Nikolaidis, dopo aver utilizzato per un breve periodo lo Stadio Olimpico di Atene. Il centro di allenamento si trova nell'area di Peania Attikì. I tifosi del Panathinaikos, noti come Gate 13, sono gemellati con quelli del Real Madrid e della Roma e sentono una particolare rivalità con quelli di Olympiakos e AEK.
2) BOCA JUNIORS - RIVER PLATE (BUENOS AIRES, ARGENTINA)
Il Superclásico è una partita di calcio giocata tra i due maggiori club di Buenos Aires (Argentina), il Boca Juniors e il River Plate. Il termine deriva dalla parola spagnola "clásico", con il prefisso "super" usato per indicare le due squadre più blasonate del paese sudamericano e della capitale, e per distinguerlo da altri clásicos giocati nel paese. Nell'aprile del 2004 il periodico britannico The Observer ha stilato una lista delle 50 cose sportive da fare prima di morire, e vedere Boca Juniors-River Plate era al primo posto. Entrambi i club hanno origine a La Boca, con il River Plate fondato nel 1901 e il Boca Juniors nel 1905: i primi sono soprannominati Los Millonarios (i milionari) per la notevole disponibilità economica del club, mentre i secondi sono detti Xeneizes (genovesi), poiché i primi fondatori erano degli immigrati genovesi.
Boca Juniors: ha sede a Buenos Aires. Deve la sua fama soprattutto alla sezione calcistica. Il Boca è l'unica squadra argentina a non essere mai retrocessa (è in prima divisione dal lontanissimo 1913). È la seconda squadra al mondo per numero di titoli internazionali conquistati, 18 a pari merito con Milan e Real Madrid e dietro all'Al-Ahly Cairo che ne vanta 20. È tra le nove squadre al mondo che sono riuscite a centrare, in 2 occasioni (nel 2000 e nel 2003), il Triplete composto dai 3 titoli di campione del proprio paese, del continente e del mondo.
River Plate: fondato nel 1901, il River Plate, con i suoi 35 titoli nazionali vinti nell'era professionistica (più un titolo vinto nell'era amatoriale), è il club più titolato d'Argentina. A livello internazionale ha ottenuto nove successi: la Coppa Intercontinentale nel 1986, la Coppa Libertadores nel 1986, nel 1996 e nel 2015 (le prime due volte battendo i colombiani dell'America de Cali, la terza i messicani del Tigres), la Coppa Interamericana nel 1987 (battendo i costaricani dell'Alajuelense), la Supercoppa Sudamericana nel 1997, la Coppa Sudamericana nel 2014, la Recopa Sudamericana nel 2015 e la Coppa Suruga Bank nel 2015. Il River è stata la prima squadra argentina a realizzare la 'Triple Corona', vincendo nello stesso anno (1986) il campionato nazionale, la Coppa Libertadores e la Coppa Intercontinentale ed è l'unica squadra argentina ad aver vinto nello stesso anno un titolo internazionale (la Supercoppa Sudamericana) e i due tornei nazionali (Torneo Clausura e Apertura 1997). Quest'ultima serie di successi condusse il club al primo posto nel ranking IFFHS per sei mesi consecutivi, prima squadra argentina a riuscirvi. Inoltre il River è l'unica società argentina nominata migliore squadra al mondo in una stagione (1997-1998).
1) STELLA ROSSA - PARTIZAN (BELGRADO, SERBIA)
Il Večiti derbi, o derby eterno o, ancora, derby di Belgrado, è il derby che si gioca tra le due più importanti squadre della capitale della Serbia Belgrado, vale a dire lo Stella Rossa (Crvena zvezda in serbo) e il Partizan. Il derby è il più importante del paese, coinvolgendo, infatti, le due squadre più titolate del campionato, nonché uno dei più sentiti d'Europa. Il primo derby si disputò il 5 gennaio 1947 e vide la vittoria dello Stella Rossa in casa del Partizan per 4-3.
Il derby è noto per l'atmosfera creata dalle due tifoserie. Da una parte, ci sono i grobari (in italiano "becchini"), gli ultras del Partizan, dall'altra i delije (plurale di delija, derivante dal periodo in cui la Serbia era sotto l'Impero Ottomano e che significa, all'incirca, "giovane coraggioso") dello Stella Rossa. Spesso il tifo, durante questi derby, sfocia in episodi di violenza, alcuni particolarmente gravi, che hanno reso necessario l'intervento della polizia. In particolare, uno dei più gravi avvenne durante il derby del 30 ottobre 1990, giocato allo Stadion FK Partizan, in cui un razzo lanciato dagli spalti occupati dai grobari colpì e uccise un tifoso diciassettenne dello Stella Rossa.
Stella Rossa: la società venne fondata dagli studenti dell'Università di Belgrado nel 1945 dalle ceneri del SK Jugoslavija. Tra i maggiori successi figurano la vittoria della Coppa dei Campioni 1990-1991, che conquistò sconfiggendo l'Olympique Marsiglia a Bari, e lo stesso anno la conquista della Coppa Intercontinentale, a Tokyo, in Giappone. La società vanta anche il raggiungimento della finale della Coppa UEFA 1978-1979, persa contro i tedeschi del Borussia Mönchengladbach. Secondo una serie di sondaggi, la Stella Rossa è il club con più tifosi in Serbia, Montenegro e nella Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina; i suoi supporter sono chiamati delije (serbo:делије - che può essere tradotto come giovani baldi).
Partizan: nei suoi 65 anni di attività la squadra ha disputato 65 campionati nella Superliga (prima chiamata Prva Liga di Jugoslavia), conquistando 23 campionati nazionali, 12 coppe nazionali, una Mitropa Cup e un Torneo di Viareggio. Grandi sono state le vittorie e ugualmente importanti le occasioni mancate per un soffio: una finale di Coppa dei Campioni nel 1966 persa col Real Madrid per 2-1, 7 volte finalista nelle coppe nazionali (1948, 1959, 1960, 1979, 1993, 1996, 1999) e 11 volte è riuscito ad andare oltre la fase a gironi (sedicesimi, ottavi, quarti) nelle coppe europee (UEFA Champions League e Coppa UEFA). Il Partizan partecipò alla primissima edizione della Coppa Campioni nel 1955 giocando la prima partita del torneo contro lo Sporting Lisbona finita per 3-3. Divenne anche il primo club dell'est europeo ad aver giocato una finale di Coppa Campioni, dopo aver eliminato il Manchester United nelle semifinali del torneo. Negli ultimi anni la squadra ha partecipato alla Champions League dell'anno 2003-2004 inserita nel girone con Real Madrid, Porto e Olympique Marsiglia dopo aver eliminato nell'ultimo turno di qualificazione il Newcastle United. Il Partizan partecipò anche all'edizione 2004-2005 della Coppa UEFA raggiungendo i ottavi di finale dove venne eliminato dal CSKA Mosca, campione in quell'edizione, per un risultato complessivo di 3-1 (1-1 andata; 0-2 ritorno).